Dopo gli attentati con tutto quello che ne è conseguito, oltre alla perdita di figure determinanti per il lavoro della redazione, un vasto spettacolo di solidarietà e un fiume di emozioni da gestire i sopravvissuti di Charlie Hebdo hanno dovuto prendere qualche giorno di riposo.
“C’era chi aveva bisogno di lavorare subito e chi invece aveva bisogno di più tempo”- ha fatto sapere il direttore del giornale Gérard Biard, e così è stato trovato un compromesso fissando la data di uscita per mercoledì 25 febbraio. A partire da quel momento il giornale continuerà ad uscire a cadenza settimanale. A ferie terminate, occorre ritrovare il ritmo, rimettersi a fare disegni e articoli come prima. Il disegnatore Riss è diventato il nuovo proprietario succeduto a Charb. Il giornale insomma deve continuare , perchè la vita continua e con essa l’attualità, niente più lacrime quindi anche perchè si tratta di un giornale satirico il cui pane quotidiano è la risata. Il direttore fa sapere che Charlie non è ossessionato dai terroristi o dagli islamici ma gli attentati di Copenhagen hanno costretto il giornale a riprendere il tema. Per non parlare degli appelli di morte nei confronti di Zineb El Rhazoui, collaboratrice francese-marocchina di Charlie Hebdo e suo marito, lo scrittore marocchino Jaouad Benaissi.
Fortunatamente l’attualità offre altri spunti come la vicenda di Dominique Strauss-Kahn, ex capo del Fondo Monetario internazionali per il quale è stato chiesto il rilascio e la Grecia con un colloquio con il nuovo ministro delle finanze Yanis Varoufakis. La redazione è ancora ospite di Liberation e deve rimanere là ancora per qualche settimana prima di tornare forse nel tredicesimo arrondissement dove sono stati individuati dei locali, ma la sicurezza passa avanti a tutto e su questo nuova sede non c’è niente di definitivo. C’è uno studio in corso per vedere se il pavimento è abbastanza solido per accogliere i cancelli di sicurezza.