In Oklahoma cercasi sostitutivo dell’iniezione letale. La poena maxima più amata nello Stato con capitale Oklahoma City, dove viene utilizzata dal 1990, è stata infatti congelata dalla Corte Suprema, che ha in studio il ricorso di tre condannati contro le più recenti combinazioni di farmaci utilizzate per le esecuzioni. Come la cronaca ha registrato nei mesi scorsi, i nuovi mix provocano una morte tutt’altro che istantanea, anzi costringono il condannato ad un dolore lungo e straziante prima di esalare l’ultimo, liberatorio, respiro. Imputato speciale è il prodotto midazolam, reo di provocare la lunga agonia dei condannati, a dispetto di una morte rapida.
E in attesa che arrivi la sentenza sulla costituzionalità di quei cocktail? Anche se, secondo la legge dello Stato, l’alternativa all’iniezione esiste già, ed è la sedia elettrica, insieme ad un'altra opzione di riserva rappresentata dal plotone di esecuzione, mentre il governatore Mary Fallin starebbe valutando la provvisoria adozione delle camere a gas. Del resto la morte per “ipossia da azoto” (cioè quella che viene “nazisticamente” inflitta nelle camere a gas di ultima generazione, per così dire) avviene in modo “assai più pratico, e oltretutto non occorre che ci sia la presenza di un medico a doverla agevolare”, ha osservato Mike Christian, membro repubblicano della Camera dei Rappresentanti dell’Oklahoma, citato dal sito thestate.com. "Una volta - aggiunge ancora Christian, le “vecchie” camere a gas presentavano l’inconveniente dell’utilizzazione del cianuro, che provocava un accumulo di anidride carbonica nel sangue non del tutto indolore, mentre l’azoto causa una graduale sottrazione di ossigeno nel sangue che è impercettibile per il condannato, a cui sembra di essere come un pilota in alta quota".