Un braccio informatico dell’Isis? Di certo quei “burloni” ideologizzati raccolti nel gruppo chiamato “Cybercaliphate” si richiamano alle milizie di al-Baghdadi. Il ciber-Califfato ha fatto il suo debutto sulla scena il 12 gennaio con un attacco hacker contro il profilo Twitter del Comando centrale Usa che, in realtà, sembra più la goliardata di chi si sente sicuro all’ombra della potenza letale dei “fratelli maggiori”.
Si è trattato di un’intrusione sulla bacheca dei cinguettii del Centcom. Quella brigata di smanettoni della Jihad si è inserita con la foto di un miliziano di cui non si vedeva il volto: esso infatti era coperto da una kefiah bianca e nera. Una specie di biglietto da visita-spam: sopra l’immagine compariva infatti la firma, “Cybercaliphate”, e una frase che aveva tutta l’aria di essere una dedica, “I love you Isis”. Lo scherzo non è davvero piaciuto ai gestori del profilo: per qualche ora un tweet ha annunciato che “Il Centom ha temporaneamente sospeso il suo account in seguito ad un atto di cyber vandalismo”. Vandalismo: i responsabili della finestra Twitter del Comando che ha competenza per tutto il Medio Oriente non hanno voluto dare agli “attentatori” la soddisfazione di poter leggere la parola “terrorismo”. Loro, però, a mettere paura ci avevano provato: simultaneamente si erano anche inseriti nel canale Youtube del Centcom, dove avevano postato due video di propaganda, e, sempre su Twitter, avevano iniziato a fare gli Edward Snowden col turbante dopo essersi impossessati di files segreti del dipartimento della Difesa: piani militari relativi a Cina e Corea del Nord, ma anche elenchi di nomi di ufficiali Usa. Il tutto condito da frasi ad effetto, come “Vi controlliamo”, “Sappiamo tutto di voi” e “L’Isis è già qui”. Insomma, forse qualcosa di più di una bravata, ma bisogna dare atto al Centcom di avere avuto l’energia e la rapidità di liquidarla come se lo fosse: messi in “quarantena-lampo” tanto il profilo Twitter che quello Youtube, dopo tre ore dall’aggressione lo scudetto sormontato dall’aquila poteva fare la sua ricomparsa sotto la rassicurante sagoma dell’uccellino azzurro. “Siamo tornati”: ogni altro commento è lasciato all’attenzione e alla curiosità dei followers.