La Home Depot è dal 1978 il marchio leader nella distribuzione dei prodotti per la casa e il fai-da-te negli Usa. Vastissima l’offerta dei suoi articoli: dagli elettrodomestici alla ferramenta, dagli attrezzi per il giardinaggio ai sanitari, dalle vernici ai lampadari, dalle decorazioni per le feste ai mobili ai materiali da costruzione. Vastissima anche la sua clientela, spalmata su ben tre nazioni: gli Usa, naturalmente, ma anche Canada e Messico. “You Can Do it. We Can Help”, recita lo slogan dell’azienda: “Tu puoi farlo, e noi possiamo esserti d’aiuto”. Senza dubbio gli hackers che hanno svaligiato la banca-dati dei clienti online di Home Depot si sono conformati fin troppo fedelmente a questo spirito-guida: hanno “fatto da sé”, grazie alle risorse messe loro a disposizione dalla Home Depot. Peccato solo che abbiano agito a danno della stessa HD.
Il 7 novembre il colosso commerciale di Atlanta ha denunziato il furto di ben cinquantatré milioni di indirizzi e-mail di clienti e fornitori. Sembra che gli hackers abbiano portato a buon fine la loro “scorreria” usando i dati di login di un venditore (username e password) per accedere al database-indirizzario. Il furto è stato perpetrato tra i mesi di aprile e settembre. La Home Depot si è affrettata a rassicurare i titolari delle email “piratate” che i files trafugati non contenevano altro materiale personale all’infuori dell’indicazione della casella di posta. Non è chiaro se gli hackers autori di questo sontuoso saccheggio di dati siano gli stessi che, qualche mese fa, avevano già costretto la HD a subire un’altra consistente emorragia di informazioni: in quel caso si era trattato della violazione di cinquantasei milioni di carte di credito di clienti statunitensi e canadesi.