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Libia, Parlamento incostituzionale

Intanto l’Isis crea una base a Derna

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Elezioni politiche di giugno in Libia? Per la Corte suprema di Tripoli è “tutto da rifare”, e il Parlamento di Tobruk espresso da esso è illegittimo, e quindi da sciogliere. Per non parlare del governo, a cui, due mesi dopo il voto, si era riusciti faticosamente a dare una guida nella persona di Abdullah al Thani. Il 6 novembre Al Jazeera, citando come fonte l’agenzia libica Lana, riferisce che i magistrati del massimo organismo giudiziario del Paese hanno giudicato “incostituzionale” il voto politico di giugno. Con questa sentenza, in pratica, la Corte ha messo bruscamente fine a quell’eccezionalità dei due Parlamenti (o dei due Soli) per un solo Paese, che si protraeva dalla scorsa estate. E restituisce piena e incontrastata legittimità al Parlamento di Tripoli, Il Congresso nazionale generale a maggioranza islamica.
Per la comunità internazionale, che riconosceva come legittimo il solo governo di Tobruk, l’azzeramento del risultato elettorale in una cornice di perdurante guerra civile non è, al momento, il solo timore legato al pensiero della Libia: fa paura, e non potrebbe essere altrimenti, anche l’espansione dell’Isis a quelle latitudini. Si era già parlato, all’inizio di settembre, di una bandiera dello Stato islamico issata da Ansar al Sharia su Derna. Di questa stessa città si torna a parlare agli inizi di novembre perché, come denuncia l’emittente al jamahiriya, un gruppo di combattenti del Califfato, provenienti dall’Arabia Saudita e dall’Egitto, avrebbero creato una sorta di “colonia” nei dintorni di essa.  

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