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Usa, ennesima intrusione alla Casa Bianca

Un uomo di 23 anni ha scavalcato il cancello che cinge la dimora presidenziale

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Probabilmente il presidente Obama comincia a maledire la sua grande popolarità: è la settima volta dall’inizio dell’anno che qualcuno si mette in testa di fare irruzione nel perimetro della Casa Bianca, per puro esibizionismo o perché si sente davvero un attentatore, o perché  spera sul serio di poter “rubare” un incontro ravvicinato con l’uomo della nuova grande speranza americana. E il bello è che ci riesce pure. Approfittando, come sempre, di una sorveglianza-colabrodo.
L’ ultimo “invasore” in ordine di tempo è un ventitreenne di Bel Air,  città del Maryland che si chiama come un lussuoso sobborgo di Los Angeles: Dominic Adesanya, questo il suo nome, mercoledì 22 ottobre, dopo aver eluso la sicurezza, ha scavalcato l’inferriata che sta tra il marciapiedi davanti al lato nord della Casa Bianca e l’area off limits (giardino e palazzo). Quindi è avanzato fino a una trentina di metri da uno degli ingressi della residenza presidenziale, prima che i cani dei Servizi segreti si accorgessero di lui. L’intruso ha cercato di allontanarli colpendoli ripetutamente con calci, ma è stato proprio il fragore di questa lotta a richiamare, alla buon’ora, l’attenzione degli agenti, che, ritrovata la solerzia, si sono mossi per fermare il giovane e  riaccompagnarlo in strada.
Diversamente da altri episodi dello stesso genere, coincisi con un’assenza di Obama dalla Casa Bianca, stavolta, come confermano fonti della Sicurezza, il presidente c’era. Sulle prime si era temuto che l’irruzione potesse essere in qualche modo collegata ai fatti di sangue che, quasi nelle stesse ore, accadevano in Canada. Non sembra tuttavia che Adesanya fosse armato.  

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