Dopo Kent Brantly, Nancy Writebol e il texano Thomas Duncan il quarto cittadino Usa a contrarre l’ebola è un cameraman trentatreenne della Nbc: si chiama Ashoka Mukpo, e lavorava da tre anni in Liberia. Il suo caso, dal punto di vista strettamente cronachistico, è più simile ai primi due: è risultato, infatti, positivo ai test sull’ebola mentre si trovava su suolo liberiano. Quello di Duncan resta dunque a tutt’oggi l’unico caso a stelle e strisce di “ebola da esportazione”. Stando a quanto riporta il sito della Nbc, Mukpo negli ultimi giorni (più precisamente da martedì 30 settembre) si trovava a Monrovia col resto della troupe che assiste la dr. Nancy Snyderman, responsabile dei servizi giornalistici di medicina della Nbc, proprio per uno speciale sulla diffusione del morbo. La notizia del suo contagio è stata battuta dalle agenzie venerdì 3 ottobre.
Il vicino Canada, intanto, potrebbe essere il secondo suolo straniero “colonizzato” dall’ebola. Sempre venerdì 3, infatti, si è saputo di un uomo, a Toronto, ricoverato in una struttura dell’University Health Network (una rete di nosocomi collegati all’università) con sospetti sintomi del virus. Tuttavia, per il portavoce del network, Gillian Howard, “È improbabile che si tratti del morbo”. La prudenza non è mai troppa, comunque: e, anche a costo di usarne in eccesso, il paziente è stato messo sotto isolamento e dovrà sottoporsi a tutti gli accertamenti del caso. “Eccesso di prudenza” è anche la linea operativa seguita in questo momento ai piani alti della United Airlines, la compagnia aerea su cui ha viaggiato Thomas Duncan: pazientemente, la direzione si sta occupando di ricontattare tutti e quattrocento i compagni di viaggio dell’uomo di Dallas nei suoi due voli dalla Liberia agli Usa.