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Chi c’è dietro le proteste in Serbia? L’Unione Europea reagisce: “La propaganda russa intende ostacolare il cammino della Serbia verso l’UE”

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Lunedì l'Unione Europea (UE) ha respinto le affermazioni serbe secondo cui l'Occidente avrebbe istigato le proteste che durano diversi giorni in Serbia e che sta cercando di interferire nel processo elettorale serbo dopo le elezioni del 17 dicembre. Il portavoce dell'UE Peter Stano ha affermato durante una conferenza stampa a Bruxelles che queste affermazioni assomigliano alla "narrativa russa".

"Respingiamo queste accuse, che sono infondate. Sono accuse completamente false e sono alimentate dalla propaganda russa con l'obiettivo di ostacolare il cammino della Serbia verso l'Unione europea", ha affermato Stano.

I politici serbi hanno accusato l'Occidente di essere dietro le proteste a Belgrado contro presunte irregolarità nelle elezioni del mese scorso. La prima ministra della Serbia, Ana Brnabic, tra gli altri, ha affermato che le proteste erano "tentativi di destabilizzare la Serbia".

Stano ha nuovamente invitato la Serbia ad evitare la retorica alimentata dalla Russia contro l'UE. "L'UE è stata molto chiara nel sostenere che il mantenimento dei legami con la Russia durante la guerra e la sua aggressione contro l'Ucraina non è compatibile con il processo di adesione all'UE. Il blocco vuole contare su tutti i paesi candidati come partner affidabili nella difesa dei principi comuni come i valori, la sicurezza e la prosperità", ha affermato Stano.

In Serbia si sono svolte una serie di proteste in seguito alle elezioni del 17 dicembre, alimentate dalle accuse di frode elettorale da parte del Partito Progressista Serbo (SNS), al potere, che ha rivendicato la vittoria a tutti i livelli. Il SNS e i leader statali negano queste accuse.

Sull’irregolarità delle elezioni ha espresso dubbi anche l’Ufficio OSCE per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR), che il 18 dicembre ha annunciato che le elezioni sarebbero state caratterizzate campagne negative e allarmismo, da gravi irregolarità, dall’abuso di fondi pubblici e dal dominio dei media da parte del presidente Aleksandar Vučić. Gli Stati Uniti d'America hanno invitato le autorità serbe a indagare sulle accuse di irregolarità elettorali avanzate dagli osservatori internazionali. Inoltre una parte dei deputati ha chiesto un'indagine indipendente su tutte le irregolarità segnalate durante le elezioni in Serbia.

"Per quanto riguarda le elezioni in Serbia e ciò che ne è seguito, l'UE ha lanciato un appello a tutti gli attori alla calma e al dialogo. Le denunce di irregolarità elettorali devono essere adeguatamente indagate e affrontate. Siamo stati chiari sul fatto che, sebbene viga il diritto alle proteste pacifiche, la violenza non è una soluzione ed è inaccettabile. Le azioni della polizia devono essere proporzionate e rispettare i diritti fondamentali e lo Stato di diritto", ha aggiunto Stano.

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