Una clinica a Monrovia, capitale dello stato africano della Liberia, è stata attaccata nella notte tra sabato e domenica da un gruppo di giovani armati, per lo più con bastoni, che hanno fatto fuggire ben 29 pazienti, risultati positivi al test per il virus Ebola, insieme ad alcuni infermieri.
Gli assaltatori hanno sfondato una porta e sono penetrati all'interno della struttura, che fungeva da centro di quarantena, facendo uscire i presenti, che con ogni probabilità si sono rifugiati nella vicina baraccopoli di West Bank, e portando via lenzuola e materassi usati dai malati, scandendo slogan contro il governo liberiano, in special modo contro il presidente Ellen Johnson Sirleaf, accusato di speculare sulla presenza del temibile virus nel paese. L'assalto viene motivato, secondo il portavoce della polizia nazionale liberiana Sam Collins, dalla paura insita nel paese, che finora con 413 morti ha pagato il prezzo più alto dell'ultima epidemia, che ha fatto registrare 1.145 morti in Africa. La Liberia da tempo ha avviato una campagna informativa sul virus e ha chiuso i suoi confini, insieme alla notizia, diffusa la settimana scorsa dallo stesso governo, dell'arrivo di un farmaco sperimentale dagli USA, lo Zmapp, che è già stato usato per gli operatori sanitari statunitensi ricoverati ad Atlanta, in Georgia, per la terribile malattia e che è stato somministrato a tre medici liberiani, in attesa dell'invio di nuove dosi nel paese africano. Intanto anche in Spagna, l'ospedale generale della città di Alicante ha avviato un protocollo speciale per un paziente il cui quadro clinico ha fatto sorgere il sospetto di aver contratto il virus, su cui adesso si stanno svolgendo i necessari accertamenti.