Probabilmente non avrebbe vinto le elezioni, Eduardo Campos, 49 anni, ex governatore del Pernambuco e candidato socialista alle presidenziali del prossimo 5 ottobre: i sondaggi lo davano al 10%, abbondantemente dietro la vincitrice annunciata, Dilma Rousseff (38%), capo dello Stato uscente e delfino di Lula, e Aecio Neves (22%), attuale governatore di Minas Geras. Però avrebbe continuato ad essere un leader della sinistra che non si riconosce nel lulismo e nei laburisti. Se soltanto il pilota del piccolo aereo privato su cui viaggiava, improvvisamente e misteriosamente, non avesse perso il controllo del velivolo ormai in fase di atterraggio, e in vista dell’aeroporto di Santos, il Guarujà . Colpa del maltempo? Per chi conosce il gergo dei disastri calcistici, mercoledì 13 agosto è’ stata una Superga, una piccola Superga familiare in salsa brasiliana: delle sette persone a bordo di quel Cessna 560XL (i pompieri accorsi ne avevano contate 11, ma si sono sbagliati), nessuna si è salvata. E queste persone, oltre allo stesso Campos e ai due piloti, erano la moglie dell’uomo politico, uno dei suoi cinque figli – il più piccolo, affetto da sindrome di Down -, la fidata consulente e un amico fotografo. Tuttavia non c’erano colline contro cui schiantarsi, in questa nuova Superga; solo alcuni tetti di un quartiere di Santos, sacrificati ad un aereo imbizzarrito. Per la precisione, due abitazioni e una palestra sono stati schiacciati dall’impatto suicida, omicida col Cessna.
Chi raccoglierà l’eredità politica dello sfortunato candidato socialista? In questo momento la più accreditata appare Marina Silva, leader ambientalista che sarebbe stata la vice di Campos se questi fosse stato eletto presidente. La Provvidenza ha voluto che la Silva, almeno lei, non viaggiasse su quel volo.