Come era stato promesso dallo stato maggiore israeliano l'operazione di “pulizia” nella striscia di Gaza continua, tra rastrellamenti e scontri “mordi e fuggi” tra lo Tsahal, le truppe israeliane e i miliziani palestinesi di Ezzedin al-Qassam. Nella notte passata a sud di Gaza, nella zona di Rafah un asino carico di esplosivo è stato mandato verso una postazione militare israeliana ma i soldati, insospettiti dal carico hanno fatto fuoco, facendo saltare in aria lo sfortunato animale ma non provocando altre vittime. Oltre 260 gli obbiettivi colpiti dalle IDF nella striscia, con 21 tunnel, che servono come passaggio e nascondiglio delle armi palestinesi, scoperti che hanno portato a quaranta miliziani uccisi e circa venti catturati e consegnati al servizio di sicurezza israeliano dello Shin Bet. Sono circa 55mila i palestinesi sfollati secondo l'agenzia Onu dell' Unrwa, che ha anche scoperto durante un sopralluogo un deposito di razzi all'interno di una scuola di Gaza. Sempre nella martoriata città un attacco aereo ha ucciso tre bambini di età inferiore ai dieci anni, portando a più di 320 vittime palestinesi dall'inizio delle ostilità, mentre nel tardo pomeriggio la radio militare israeliana ha diffuso la notizia di due soldati uccisi da un razzo anticarro, mentre un civile israeliano è rimasto ucciso da un razzo nel deserto del Neghev. Intanto la diplomazia internazionale con fatica cerca di farsi sentire, con il segretario di stato americano John Kerry che ha telefonato al premier Netanyahu pregandolo di limitare l'operazione “margine protettivo” per colpire obbiettivi esclusivamente militari e il segretario generale dell' Onu Ban – Ki Moon che si appresta a recarsi in Palestina, dove il premier palestinese Abu Mazen ha chiesto che l'intera popolazione palestinese sia messa sotto la protezione delle Nazioni Unite.