Hanno donato la loro vita per salvare un cigno. Quando il dovere chiama, tutto passa in secondo piano. Un cigno bianco è in balia di un gorgo del fiume in piena a Esneux, a sud di Liegi. Un intervento come tanti, ma che segnano il destino di Yves Peeters e Christian Dejardin, due sommozzatori dei pompieri della caserma di Rue Ransonnet. Un lutto che colpisce due quarantenni che lasciano moglie e figli. Dopo la tragedia, ancora una manifestazione per denunciare l’importanza di un lavoro in cui si rischia la vita quotidianamente, nonostante i tagli e le paure. «Moins de pompiers, plus des dangers», (meno pompieri, più rischi) è scritto in uno degli striscioni nell’immagine di un altro corteo di protesta che caratterizza la pagina Facebook dell’azione sindacale. La giornata di rivendicazione si trasforma nello scioccato omaggio di cordoglio alle due vittime del lavoro. «Un tragico incidente in un intervento di routing», spiega il portavoce dei vigili del fuoco Herve’ Fanuel, che descrive i due colleghi come «tra i più esperti». Yves e Christian sono entrati in azione dopo che una squadra di colleghi era arrivata sul posto ed aveva constatato che il cigno poteva essere salvato solo dagli uomini rana. Yves, è sceso in acqua e ha liberato il cigno, ma subito dopo è andato in difficoltà . Il collega ha cercato di prestargli soccorso, ma anch’egli è parso soccombere alla forza delle acque. I colleghi sono riusciti a tirarli fuori dall’acqua con l’intervento di un terzo sommozzatore. Yves era già morto. Christian, trasportato in elicottero all’ospedale universitario non ha superato la notte. I risultati dell’esame dei corpi ha rivelato traumi cranici, probabilmente dovuti all’impatto con detriti trascinati dal fiume.