Washington, gennaio 2017 - Sergio Marchionneincontra Donald Trump. L'amministratore delegato di Fiat Chrysler (recentemente coinvolta nel dieselgate), con i colleghi di Ford e General Motors, è stato ricevuto questa mattina alla Casa Bianca dal neo presidente degli Stati Uniti: un incontro per concordare una strategia occupazionale. "Siamo di fronte a un ambientalismo fuori controllo", ha esordito Trump, riconfermando la posizione opposta rispetto all'amministrazione Obama in tema di ambiente e industria.
Il Presidente ha assicurato alle case automobilistiche un taglio delle tasse che stimolino gli investimenti in loco. "Agli Stati Uniti serve una forte spinta per costruire fabbriche nel paese. Vogliamo riportare l'industria manifatturiera negli Stati Uniti, e posti di lavoro di lungo termine".
"Vogliamo rendere gli Stati Uniti un buon posto per le aziende, trasformandoli da luogo molto inospitale" per fare business, a "posto molto ospitale" ha dettp Trump a Marchionne, Mark Fields (Ford) e Mary Barra (GM). Trump ha assicurato che ridurrà le regole, soprattutto quelle per l'ambiente che "sono fuori controllo". "Accorceremo il processo per ottenere i permessi" per nuove fabbriche. "I permessi li otterrete o non li otterrete, lo saprete rapidamente".
In conclusione Trump ha firmato gli ordini esecutivi che danno il via libera alla costruzione di due controversi oleodotti, il Keystone XL e il Dakota Access Pipeline. Il primo era stato bocciato da Obama dopo un lungo dibattito, mentre la costruzione del Dakota Acess Pipeline è stata bloccata recentemente a causa delle proteste dei nativi Sioux che vivono in North Dakota.