GERUSALEMME – Dopo due settimane di ricovero ospedaliero nello Sheba di Tel Aviv, si è spento questa notte (intorno alle 2.00 ora locale) l’ex presidente israeliano Shimon Peres. Il presidente, premio Nobel per la pace nel 1994, aveva 93 anni e, circa quindici giorni fa, è stato colpito da un’ischemia cerebrale, sopraggiunta dopo mesi di fatiche e acciacchi cardiaci; al suo capezzale non sono mancati ovviamente i familiari più intimi mentre una grande folla ha seguito l’evoluzione della malattia sia attraverso le televisioni che recandosi nei pressi del distretto sanitario.
Peres nonostante non fosse più presidente in carica, nel corso degli anni, ha raggiunto un livello tale di carisma e rispetto da meritare il ruolo di saggio della nazione (come lo definisce Repubblica dalle sue righe) in ottimi rapporti con la maggior parte dei capi di stato esteri. Il figlio già dalle prime ore seguenti la morte non ha esitato ad affermare che Peres ha servito la patria fino all’ultimo respiro. È dal 2007, quando è stato eletto capo di Stato di Israele, che Shimon Peres non fa altro che promuovere la pace a costo di opporsi anche da solo al Primo Ministro Netanyahu.
Con la sua tenacia e la sua voglia di pace probabilmente rappresenta uno degli ultimi leader dello stato di Israele propriamente detto. Nella giornata di domani verrà allestita la camera ardente alla Knesset, il Parlamento israeliano, mentre ai funerali – in programma il prossimo venerdì – sono già attesi numerosi capi di stato da tutto il mondo.
Non si fanno attendere intanto i tweet e i messaggi di cordoglio da tutto il mondo politico infatti, lo stesso Neatnyahu ha dichiarato: “Ha lavorato per dare un futuro migliore ai nostri figli”. In un comunicato della Casa Bianca il presidente Obama afferma che "è stato radicato nella sua base morale inscalfibile e nel suo ottimismo instancabile, guidato da una visione della dignità umana e di un progresso verso il quale lui sapeva che le persone di buona volontà avrebbero potuto avanzare insieme".
Un uomo in costante fermento sia dal punto di vista politico che delle relazioni interpersonali con personaggi del mondo dello spettacolo e non solo.
LA VITA – Nasce a Vishneva (Polonia) nel 1923 a soli undici anni emigra in Palestina che, in quegli anni è ancora sotto mandato britannico. Si butta in politica a 25 anni quando incontra David Ben-Gurion e comincia a muovere i primi passi proprio in questo ambiente. La tenacia che lo contraddistingue lo porta a perdere diverse volte le elezioni senza però mai abbattersi.
È stato Ministro della Difesa nel 1970 approvando i primi insediamenti ebraici nella Cisgiordania. Diventa Primo Ministro nel 1984 restando al potere fino al 1986. Degno di nota il suo intervento negli accordi di Oslo del 1993 che avrebbero dovuto risolvere il conflitto arabo-israeliano.
Visto il suo impegno l’anno seguente vince il premio Nobel per la Pace condividendolo con Rabin e Arafat. Un breve periodo di allontanamento dalla politica si registra dal 1997 al 2001, anno quest’ultimo, che segna il suo definitivo rientro in politica guidando il partito laburista fino al 2007, quando viene eletto presidente dello stato di Israele, rimanendo in carica per l’intero mandato. Anche dopo l’esperienza da presidente la vita politica di Peres non si è fermata visto che ha continuato ad essere attivo con la speranza di promuovere il dialogo tra Ebrei e Arabi.