Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Caso marò, via libera al rientro di Girone in Italia

La decisione dal tribunale dell’Aja

Condividi su:

Evviva! Non vedo l’ora di tornare in Italia!

A Salvatore Girone non si può negare un libero sfogo di euforia parlando da New Delhi, coi suoi amici italiani, dell’ultima, felice decisione del Tribunale internazonale dell’Aja sulla sua sorte. Felice, perché gli riconosce il diritto di rientrare in patria dall’India, e di restarvi, finalmente, per un bel periodo di tempo. Almeno fino all’esito dell’arbitrato internazionale che, sempre all’Aja, sarà il decisore ultimo sullo spinoso caso che vede coinvolto lui e il suo collega fuciliere di marina, Massimiliano Latorre.

Ore 12.06 di lunedì 2 maggio 2016. In rete circolano le prime agenzie relative alla “sentenza amica” emessa in Olanda. Un’ora dopo, su  Twitter e gli altri principali social network è tutto un diffondersi di cinguettii sulla telefonata di congratulazioni fatta dal premier Renzi al marò recluso in India (Latorre, come sappiamo, aveva avuto il permesso di restare in Italia fino al 30 aprile per i suoi ormai noti  problemi di salute, e non è detto che, a questo punto, debba essere subito sul piede di partenza).

Al presidente del Consiglio si accoda il ministro degli Esteri, Roberta Pinotti: “Girone potrà rientrare in Italia durante l’arbitrato. Ho sentito al telefono i due marò per esprimere la mia vicinanza”.  “Se la notizia è vera sono strafelice”, ha commentato a caldo Michele Girone, il padre di Salvatore. “Contenta per le famiglie dei due militari” si è detta la presidente della Camera Laura Boldrini

Le autorità indiane, come ci si poteva aspettare, sulle prime hanno frenato un po’ gli entusiasmi. “L’Italia non ha interpretato correttamente l’ordine del tribunale. Non è vero che il marò Girone è libero: le condizioni della sua libertà provvisoria devono essere stabilite dalla Corte Suprema”: è quanto avevano detto, alle 15.13 circa di ieri (ora italiana),  fonti del governo di New Delhi all’agenzia di stampa Pti (Prees Trust of India). Qualche ora dopo, verso le 18.00 (sempre in base al fuso italiano, naturalmente), i toni “negazionisti” hanno lasciato il posto alla soddisfazione per una sentenza che, in realtà, si scopre essere una vittoria anche per l’India; all’Aja, infatti, i giudici con la loro deliberazione “hanno riconosciuto le posizioni coerenti e le argomentazioni chiave espresse dal governo di Delhi”: a dirlo è stato il portavoce del gabinetto di Modi.

Anglosassone” l’atteggiamento di Palazzo Chigi e Farnesina tra una dichiarazione e l’altra: “Concorderemo con l’India le condizioni per il rimpatrio di Girone. Contiamo su un atteggiamento costruttivo dell’India”.    

Condividi su:

Seguici su Facebook