Le trattative per il rilascio dei quattro italiani rapiti in Libia erano in corso ma il 19 febbraio il raid Usa contro militanti tunisini Isis su Sabrata sconvolge le trattative in e provoca una serie di rappresaglie nell'area: i quattro ostaggi italiani potrebbero essere finiti nelle mani di un gruppo più estremista o forse i sequestratori non si sentivano piu' sicuri nel tentativo di spostarsi dalla zona sono stati bloccati e uccisi. Un blitz delle milizie di Sabrata, a ovest di Tripoli, "contro una cellula dell'Isis" è costata la vita di Fausto Piano e Salvatore Failla, due dei quattro tecnici della Bonatti rapiti in Libia lo scorso luglio.
I media libici parlano di parte del riscatto chiesto per i nostri connazionali già pagata. Al momento non c’è nessuna certezza sugli assassini e sulla dinamica dell’omicidio, le informazioni arrivate sono frammentarie e caotiche.
Secondo il segretario al Copasir Marco Minniti, la priorità è salvare gli altri 2 ostaggi ed occorre quindi molto prudenza. Secondo Minniti gli altri due ostaggi sono vivi secondo le informazioni degli 007 sul terreno e la prima priorità è salvare la vita ai due tecnici ancora in vita. Le famiglie dei due tecnici uccisi si sono chiuse nel riserbo e nel dolore, nell’aspettativa che arrivino le due salme che dovrebbero essere trasferite a Tripoli nelle prossime ore.
La notizia degli scontri tra milizie e jihadisti nella località di Surman, è iniziata a circolare nella tarda serata di ieri, nelle stesse ore in cui i seguaci di Abu Bakr al Baghdadi tentavano un assalto, respinto, a Ben Guardane, in Tunisia.