Hillary Clinton vuole essere l'apostolo dei diritti delle donne e prima donna alla Casa Bianca. Eppure, fin dai tempi delle prime primarie, si è capito che non riesce ad attrarre l’elettorato femminile. Alle ultime primarie democratiche nel New Hampshire, le donne, giovani e meno giovani hanno di gran lunga preferito il rivale, Bernie Sanders. Le donne non sono necessariamente convinte che solo una donna può difendere i loro diritti meglio di un uomo.
Nel New Hampshire, un piccolo stato nel nord-est degli Usa, circa il 55% delle donne, lunedì ha votato il rivale Bernie Sanders, contro il 44% ottenuto da Hillary secondo gli exit poll. E soprattutto, è l’82% tra gli under 30 e il 69% tra gli under 45 che hanno scelto il senatore del Vermont. Questo è un punto di svolta per l'ex first lady, che aveva vinto per 11 punti su Sanders grazie il gentil sesso in Iowa una settimana prima, e che aveva vinto New Hampshire sempre pe rlo stesso motivo.
La partita non è certo chiusa come sostengono i commentatori e i politologi americani. Tuttavia lo scarso rendimento della Clinton nel New Hampshire è principalmente il riflesso della forte attrazione che suscita Sanders tra i giovani con un messaggio "molto idealista", mentre Clinton ha fatto un discorso "più pragmatico", dichiara il direttore del Centro per le donne americane e politica (CAWP), Debbie Walsh.
Una famosa femminista , Gloria Steinem, si è scusata la scorsa domenica per aver detto "che le giovani donne non sono serie in politica e hanno votato Sanders, perché i loro uomini sonocon lui." L'ex Segretario di Stato Madeleine Albright democratica, prima donna a ricoprire questa posizione nel 1997, ha generato reazioni indignate per aver detto che non vi era "un posto all'inferno riservato alle donne che non aiutano altre donne" .
Un editorialista apertamente gay del New York Times, Frank Bruni, ha chiesto se ci sarebbe anche un "posto all'inferno" per lui che non ha appoggiato un candidato apertamente gay.
Non piace insomma questa forzatura del team della Clinton secondo il quale gli elettori dovrebbero votarla a prescindere perché donna. "Gli elettori non piace essere visti come degli idioti che votano per qualcuno solo perché è della stessa razza o dello stesso sesso" dichiara Debbie Walsh e aggiunge “il fatto che sia donna non è di per sé non è sufficiente adattirare gli elettori".
La strada per la nomina nel mese di luglio è ancora lunga e vedremo se il dubbio instillato nel New Hampshire cambierà le menti delle donne democratiche del Nevada e negli stati del sud, dove avranno le prossime primarie.