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El Chapo, ancora problemi per Sean Penn

L’attore sorvegliato già prima dell’incontro col narco-boss

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Per Sean Penn è sempre più Chapogate.

Non accenna a scemare, infatti, il clamore provocato dalla notizia di un’intervista esclusiva (una videointervista, per l'edizione online del giornale) che il celebre attore americano, inviato d’eccezione per la rivista Rolling Stone, si sarebbe fatto concedere dal re dei narcotrafficanti messicani, Joaquin Guzman detto “El Chapo”, qualche mese prima del suo arresto. Poco più di tre mesi avanti, per la precisione: Guzman, infatti, è stato arrestato l’8 gennaio, mentre l’incontro tra lui e l’attore risale a settembre-ottobre 2015.

Com’è noto, Sean Penn risulta ora indagato dalle autorità del Messico con l’accusa di favoreggiamento relativamente alla latitanza del boss: la stessa accusa riguarda anche una donna, attrice di telenovelas, Kate del Castillo, considerata il gancio che ha reso possibile i contatti Penn-Guzman. Ma, se da un lato l'attore, come dice lui stesso, non ha "nulla da nascondere", dall'altro gli inquirenti avrebbero forse qualcosa in più da rivelare. Infatti, stando a quanto riporta il quotidiano “El Universal” nelle ultime ore, il due volte Premio Oscar sarebbe caduto nel mirino degli investigatori messicani quando ancora l’incontro-intervista era di là da venire, ossia nel pieno della fase preparatoria.

Un monitoraggio preventivo necessario, probabilmente. A ben guardare, senza un pedinamento scattato per tempo ai danni del divo di Carlito’s Way, 21 grammi  e Milk,  la polizia federale dello Stato latino-americano difficilmente avrebbe potuto localizzare il luogo in cui El Chapo si nascondeva. Magari solo per questo Penn meriterebbe un terzo Oscar virtuale, da interprete praticamente inconsapevole di un grande film, per cui si potrebbe pensare ad un titolo come “The Golden Freelance”: e non è detto che questa vicenda, fra un po’, non possa essere realmente materia per una sceneggiatura.

Chi invece per ora deve rinunziare del tutto alle sue mire hollywoodiane è proprio il povero Chapo, che, nel momento in cui è finito di nuovo in manette, era impegnato, com’è noto, nella preparazione di un film sulla sua vita. Se ne riparlerà, eventualmente, alla prossima evasione: a questo punto, stante l’ambizioso progetto, qualsiasi altra esperienza fuori o dietro le sbarre non farà altro che arricchire i materiali del kolossal.

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