Il 45enne Claus Jørstad è un fotografo norvegese, diventato famoso dopo aver incastrato un suo testicolo in uno sgabello di Ikea.
Prima di questo fatto, Claus era stato preso a calci nelle ginocchia mentre lavorava come guardia di sicurezza notturna. A causa di questo spiacevole evento, gli risulta difficile stare in piedi anche per pochi minuti, e decise di acquistare uno sgabello da Ikea per potersi sedere durante la doccia. Questo sgabello ha la particolarità di possedere dei fori di grandi dimensioni disposti ad anello, ed è proprio da questi fori che ha inizio la sua storia.
«Mentre ero seduto sotto la doccia», dice Claus, «l’acqua e il sapone hanno reso il mio testicolo più scivoloso del cervello di Donald Trump e, senza accorgermene, si è insinuato dentro uno di quei fori. E, come sappiamo, le cose si espandono quando sono sottoposte al calore».
In Scandinavia fa molto freddo, per cui una doccia bollente è ciò che un bravo norvegese non si fa mancare. Dopo aver chiuso l’acqua, Claus si è accorto di avere un testicolo incastrato in uno dei fori dello sgabello, ma senza essere in grado di tirarlo fuori perché il calore dell’acqua, secondo il principio della dilatazione termica, lo aveva fatto gonfiare. Utilizzando un asciugacapelli con aria fredda, Claus ha rischiato di rimanere folgorato, tuttavia riuscendo a risolvere il problema con delle lievi conseguenze.
Con un lungo post scritto nella pagina Facebook di Ikea, il nostro personaggio spiega tutta la dinamica dei fatti, chiedendo alla fine se era disponibile uno sgabello uguale, ma di colore giallo, perché quello rosso lo avrebbe utilizzato diversamente. Per evitare un linguaggio poco ortodosso, Claus si riferisce ai suoi genitali chiamandoli simpaticamente “nostromo e i due marinai”. Quel post è stato condiviso e apprezzato migliaia di utenti e lo staff di Ikea gli ha suggerito dei consigli per fare in modo che una simile “disgrazia” non gli riaccadesse: «la prossima volta, metta una tovaglia sullo sgabello».
Da allora, Jørstad ha trasformato lo sgabello rosso in una sorta di monumento, collocandovi una piantina di fico d’india, con due fichi, uno più piccolo dell’altro in memoria di ciò che gli è accaduto. Infatti, dopo questa disavventura, il “marinaio” compromesso è rimasto più piccolo dell’altro.
Daniele Salamone