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Russia e foto Eurofighter italiani, Tricarico: "Propaganda, obiettivo è creare confusione"

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Foto degli Eurofighter italiani che volano sui cieli di Kaliningrad sono finite su un canale Telegram russo, Fighterbomber, che ha oltre mezzo milione di iscritti. Qual è l'obiettivo di Mosca e cosa c'è dietro questa mossa? "In questa guerra", tra Russia e Ucraina, "guidata da una dottrina anni '50, alcuni aspetti innovativi si sono però manifestati inequivocabili. Quello della propaganda è uno di questi ed ha giocato un ruolo importante pur se non decisivo", dice all'Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e attuale presidente della Fondazione Icsa. 

"Tanto era palese l’intento di depistare, mistificare o falsificare - afferma Tricarico - che l’abitudine a tenerne conto è divenuto un riflesso condizionato in chiunque voglia farsi un’idea corretta dei fatti". "Quella della foto dei velivoli italiani e della schedatura dei piloti appartiene a questo tipo di guerra, nulla di preoccupante. Semmai è oscura la finalità per la quale vengano messe in circolazione certe notizie, quale sia l’obiettivo se non quello di creare confusione perplessità o disorientamento", conclude Tricarico.  

Il generale Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica militare e della Difesa, spiega che "lo scopo dei nostri velivoli da combattimento, come quello degli altri Paesi dell’Alleanza Atlantica, è proprio quello di farsi vedere e dare l’evidenza che i nostri confini, cieli compresi, sono efficacemente e costantemente presidiati: nulla di più e nulla di meno”.  

"I pattugliamenti avvengono, oltre che all’interno dello spazio aereo di competenza - aggiunge Camporini - anche in quelli internazionali adiacenti, dove ormai è routine quotidiana l’incontro con velivoli russi, di cui le foto pubblicate sono evidenza. La protezione dello spazio aereo è uno dei principali elementi della struttura difensiva della Nato, al punto che fin dal tempo di pace gli elementi della Difesa Aerea dei Paesi membri, velivoli, missili, catena di avvistamento e di comando e controllo, sono posti sotto il comando operativo immediato dell’Alleanza". 

"Non avendo i Paesi Baltici adeguate capacità difensive - conclude - i Paesi che ne dispongono mettono a disposizione i propri mezzi su base rotazionale, secondo turni cui la nostra aeronautica partecipa da tempo, in quella regione, come nei Balcani orientali e in Islanda".  

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