Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Automobile Club Italia, è indagato per aver omesso di comunicare emolumenti percepiti da diversi enti, aggirando così, secondo l'accusa, il tetto annuale di 240mila euro previsto per i manager pubblici. Secondo il sostituto procuratore Carlo Villani, tra il 2017 e il 2020 Sticchi Damiani non avrebbe dichiarato alla segreteria dell'Ente da lui presieduto centinaia di migliaia di euro. Da qui l'accusa di falso. Nel 2017, secondo le accuse, avrebbe dichiarato 246.696 euro a fronte di una retribuzione reale che si aggirerebbe intorno ai 665mila euro, considerando anche le cifre ricevute grazie all’incarico come consigliere del Coni e come presidente del Cda di Sara Vita spa (un'azienda che l'Aci controlla all'80 per cento). Nel 2018 avrebbe omesso di dichiarare circa 443mila euro. L'anno seguente, avendo ricoperto ruoli anche all'interno dell'Inarcassa, la cassa nazionale di previdenza ed assistenza per gli ingegneri ed architetti liberi professionisti, avrebbe guadagnato un milione e mezzo di euro, una cifra simile a quella che secondo la procura avrebbe percepito l'anno seguente. Accuse che hanno portato la procura a chiudere le indagini.Â