La Honda Italia Industriale ha vinto il primo round della battaglia civile e legale contro il suo ex vice presidente esecutivo Silvio Di Lorenzo e le ditte Tecseo srl, Tecseo.it srl, Autotrasporti De.Ca srl e Deca Spain srl.
Il tribunale delle imprese de L’Aquila ha condannato gli imputati, a seguito dell’azione giudiziaria intrapresa da Honda Italia nel lontano 2014, a risarcire l’azienda per un importo pari a 6,25 milioni di euro.
Il colosso nipponico aveva ritenuto alcuni servizi, commissionati dall’ex amministratore del più grande stabilimento industriale di Honda in Europa, gravemente lesivi per le finanze dell’azienda e il tribunale aquilano ha avvallato la tesi giapponese.
Un altro processo è in corso a Lanciano, questa volta di natura penale, che vede coinvolti Di Lorenzo e gli altri imputati accusati per una maxi truffa di oltre 10 milioni di euro per i medesimi fatti. All’ex direttore era stata contestata addirittura l’associazione a delinquere, accusa che era poi decaduta.
La Procura di Lanciano nel suo impianto accusatorio definisce quella creata dagli accusati una rete affaristica di famiglia, amicizie e interessi personali attraverso società schermo riconducibili a Di Lorenzo. Inoltre si parla di ingiustificate e gravi perdite ai danni della multinazionale giapponese causate da forniture ricevute da imprese dell’indotto con costi maggiori e gonfiati per Honda.
Honda nel processo civile si è costituita parte civile, chiedendo danni all’immagine per un milione di euro.