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Le proteste non si fermano, Torino e Pistoia bloccate

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Gli ambulanti di generi non alimentari nei mercati torinesi protestano contro la chiusura infinita. Tra i manifestanti presenti anche titolari di negozi al chiuso, compresi quelli di attività aperte. "Siamo tutti necessari", la scritta sullo striscione sventolano dai manifestanti; "Vogliamo lavorare ", è lo slogan ripetuto. "Non possiamo più aspettare". I manifestanti hanno incontrato l'assessore comunale al Commercio, Alberto Sacco. "Ero già qui alle 8 del mattino - dice - spero possiate riaprire al più presto possibile. La vostra situazione ci è ben chiara, capisco e spero vivamente che si possa tornare arancione. Abbiamo trasmesso tutti i vostri problemi e le vostre richieste al prefetto affinché venga interessato il Governo". Sacco è stato interrotto da qualche ambulante che ha urlato "al 28 non ci arriviamo, moriamo prima", poi è riuscito a concludere il suo intervento: "I nostri poteri sono limitati, decide Roma", ha aggiunto l'assessore, e noi aggiungiamo: "Bello passare la palla avvelenata". La protesta ha bloccato corso Orbassano ed è proseguita per tutta la mattinata con una marcia nelle vie e piazze del quartiere. Tantissimi cartelli di solidarietà appesi sulle vetrine dei negozi con il permesso di tenere aperto, e per rispetto, hanno tenuto le serrande abbassate. Un inviato ha detto: "Dietro ogni negozio chiuso c'è una famiglia che non ha più soldi per dare da mangiare ai loro figli. La nostra attività garantisce strade sicure e pulite, noi paghiamo tasse per la scuola, per i trasporti, per le pensioni". Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte ha detto: "Siete un esempio, una categoria responsabile che chiede solo di esercitare un diritto: poter lavorare". Cirio ha poi incontrato in piazza Galimberti, nel centro di Cuneo, gli ambulanti di generi non alimentari dei mercati. "E' giusto chiedere prospettive e tempi certi. Piuttosto di moratorie e ristori, sarebbe meglio cancellare un anno di tasse. Incontrerò il premier Mario Draghi e presenterò le vostre istanze" Ha sostenuto il presidente piemontese. Gli ambulanti protestano anche in Piazza Duomo a Pistoia, hanno messo su un finto mercato con i furgoni ma senza merce esposta, per protestare contro la chiusura dei mercati in zona rossa. Antonio Gualtieri, portavoce degli ambulanti pistoiesi, spiega: "La nostra richiesta è di poter lavorare, perché i ristori non sono sufficienti e a non tutti arrivano, quindi abbiamo assoluto bisogno di produrre. Noi oltretutto lavoriamo in sicurezza, perché siamo all'aperto, quindi non si capisce perché dobbiamo rimanere chiusi". Per Gualtieri, "il problema, per quanto riguarda i ristori, è che chi ha cambiato la società o chi è stato fermo in precedenza per altri motivi, non ha ricevuto niente. Io, per esempio, sono uno di quelli: nel 2019 avevo affittato la licenza a mia moglie, nel 2020 me la sono ripresa, quindi ai fini dei ristori sembra che io non abbia avuto redditi nel 2019 e nel 2020 e perciò non ho ottenuto niente". Le tasse, mai congelate, un altro grosso problema: "Io, come molti altri - conclude Gualtieri -, ho pagato 8mila euro di Inps e poi tutte le altre tasse, che purtroppo non sono state sospese. Soltanto la tassa suolo pubblico qualche comune l'ha sospesa o ha fatto pagare solo uno o due mesi, ma tutto il resto arriva da pagare come prima della pandemia". Il ministro degli affari regionali, Mariastella Gelmini dihiara: "Aperture ci saranno, soprattutto da maggio, forse qualcosa già dal 20 di aprile si potrà riaprire". (Foto Ansa)
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