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Napoli, nuove proteste contro il lockdown e il coprifuoco: uova contro la sede di Confindustria

Continuano le proteste nel capoluogo partenopeo contro le misure anti Covid varate dall'Esecutivo regionale e nazionale. "Non siamo contro al lockdown, ma deve essere salario pieno per lavoratori e disoccupati.

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Nuovi scontri tra manifestanti e forze dell'ordine a Napoli nel pomeriggio di oggi 24 ottobre per protestare contro le nuove misure anti Covid che prevedono il coprifuoco notturno e dalla settimana prossima un nuovo lockdown. Dopo la protesta andata in scena nella notte scosa, la gente è tornata nuovamente in strada. Si tratta soprattutto di precari, Centri Sociali, Cobas e Sindacato dei lavoratori. Si teme, infatti, che con le nuove restrizioni possa aumentare la disoccupazione e che molte attività commerciali possano fallire. La nuova manifestazione ha avuto luogo vicino la sede di Confindustria: sono state lanciate uova contro il palazzo che ospita l'ente. Altri incidenti sono scoppiati in piazza Amedeo, dove un gruppo di contestatori si è diretto per raggiungere la sede della Regione, a Santa Lucia. Anche a piazza dei Martiri si sono verificati episodi di violenza. I manifestanti sono stati fronteggiati da un cordone di carabinieri in tenuta anti sommossa e hanno acceso anche dei fumogeni, come già accaduto la notte tra il 23 e il 24 ottobre. 

I manifestanti chiedono salario pieno per lavoratori e disoccupati

"Non siamo contro il lockdown, se serve, ma deve essere a salario pieno per lavoratori e disoccupati" - così hanno detto i partecipanti alla protesta, che hanno poi rivolto anche una serie di insulti al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. Secondo quanto riferisce la testata giornalistica Fan Page un poliziotto è rimasto ferito. Davanti Palazzo Partanna si è schiarato anche un gruppo di riders, dipendenti di varie app che portano cibo a domicilio. Sul portone del palazzo di Confindustria è stata anche lanciata della vernice rossa. Quanto la gente che partecipava alla manifestazione ha tentato di raggiungere la Prefettura, lì dove è riunito il comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica, vi sono stati altri scontri con le forze dell'ordine, in quanto i manifestanti hanno provato a sfondare il cordone di protezione. Qui c'è stato un lancio di bottiglie, oggetti vari e bombe carte. A questo punto i carabinieri non hanno potuto far altro che dirottare le persone sul lato del mare, nei pressi di via Calabritto, in modo da poter identificare alcuni di loro e prendere i relativi provvedimenti. Il corte si è poi dileguato verso piazza Amedeo. 

Diverse manifestazioni in tutta la Campania

Adesso le autorità temono che manifestazioni simili possano tenersi in varie città della Campania, per cui la guardia resta altissima. Nelle scorse ore la gente è scesa in strada a Chiaiano, nella periferia nord di Napoli e ad Ercolano nella giornata di ieri 23 ottobre. "Il lavoro non è un favore" - così recita uno striscione che i manifestanti hanno portato in giro. A Chiaiano un bus di linea diretto a Marano è stato bloccato da alcune persone, tutte munite di mascherina al volto, le quali avevano invaso la carreggiata. Il presidente Vincenzo De Luca ha fatto sapere che non intende tornare indietro dalle sue decisioni. E per lunedì è in arrivo una nuova stretta sulla movida e per quanto riguarda bar, pub  e ristoranti, che in tutta Italia potranno abbassare la saracinesca alle ore 18:00. 

 

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