Sulla Repubblica di oggi esce un articolo a firma del giornalista Andrea Ossino. Appare molto strano come viene nuovamente trattato il caso della sceneggiatrice italiana, Stefania Rossella Grassi.
Con molta probabilità il giornalista Ossino si è reso conto che la sentenza del Tribunale di Roma, della quale non si conosce ancora il contenuto, può far aprire uno scenario confermativo di quelle che sono state nel Marzo del 2020 le motivazioni del Giudice del Tribunale di Milano che archiviò la denuncia per diffamazione del Mezzetti contro la Grassi.
Ci teniamo a riportare fedelmente le parole del Giudice del Tribunale di Milano:
“Tra i vari allegati, il querelante produceva la denuncia presentata dalla GRASSI, nella quale la stessa riferiva di come si fosse affidata al MATTEI, per un’attività di intermediazione, pagandogli un compenso di circa 6.000,00 euro, e di come lo stesso la avesse in un primo momento illusa circa l’esistenza di un effettivo interesse di Robert De Niro ad una collaborazione, per poi sparire senza più dare notizie; alcuni mesi dopo (quando già gli agenti di De Niro, direttamente contattati dalla GRASSI, che aveva provveduto a rinviare la sceneggiatura, le avevano comunicato che il sig. De Niro non intendeva proseguire) veniva pubblicato un cortometraggio dal titolo “ The ghost of Ellis Island”, a firma dell’artista francese JR, con protagonista Robert De Niro, e prodotto da Tribeca e Canal Production, opera che presentava non poche corrispondenze con la sceneggiatura inviata dalla GRASSI a De Niro con l’intermediazione del MATTEI”
Abbiamo chiesto di scambiare qualche parola con la signora Grassi ed il suo legale, l’Avvocato Francesco Bolognesi.
Signora Grassi cosa spera di leggere nelle motivazioni della sentenza del Tribunale di Roma?
“Vi ringrazio molto dell’opportunità che mi sta dando per far ascoltare la mia di voce. Cosa spero di leggere nelle motivazioni della sentenza del Tribunale di Roma? Mi sono trovata innanzi ad un Giudice attento, che ha valutato tutti i documenti probatori che ho fatto depositare nel corso di questo processo. Io credo che la motivazione di questa sentenza volgerà ad essere confermativa di quello che già nel Marzo del 2020 aveva rilevato il Giudice del Tribunale di Milano. Io ho pagato per farmi alla fine espropriare della mia proprietà intellettuale. Da De Niro? Dal suo entourage? Lo valuteremo nella sede giudiziaria, perché io non mi fermo!”
Quali sono i documenti che ha fatto depositare nell’arco del processo?
“ Tutto. Bonifici bancari. Contratti di produzioni cinematografiche. Lettere di opzioni relative alle distribuzioni del film. Email intercorse tra me ed il Mezzetti. Email intercorse con Peter Grant avvocato di De Niro, con Lieberman della CAA agente di De Niro, e molto altro. Al contrario di quello che dichiara Ossino nel suo articolo, il clamore mediatico del 2015 è tutto riferito al Plagio della mia opera letteraria da parte di De Niro. In un articolo pubblicato da News Artnet si chiarisce molto bene il rapporto di Mezzetti con De Niro, e le dichiarazioni arrivano dallo stesso entourage dell’Attore. Inoltre la testata online riporta le dichiarazioni del Legale di De Niro, l’avvocato Tom Harvey.”
Abbiamo letto dei post molto diretti sui Social. Vuole accennare di che si tratta?
“Sono stata avvicinata da personaggi "particolari”, ed ho prontamente documentato. Non credo sia il caso di parlarne adesso.”
Andrà avanti?
“Ci potete contare! Non ho nessuna intenzione di fermarmi. Io ho diritto a far valere i miei diritti, così farò.”
Sono stati anni molto difficili signora Grassi?
“Molto difficili. Ci troviamo di fronte ad una vera discriminazione di genere. Una forma di reale abuso di potere, messo in atto da un nome (uomo) di fama planetaria, perpetrata nei confronti di una persona che non ha mezzi per difendersi adeguatamente nelle sedi giudiziarie. Ovvero: Non ha sufficienti risorse economiche per farci causa negli Stati Uniti.”
Buonasera Avvocato Bolognesi. Cosa si aspetta di leggere nelle motivazioni della sentenza del Tribunale di Roma?
Attendo di capire le ragioni che hanno spinto il Tribunale a ritenere non sussistente il fatto di reato, soprattutto a seguito della documentazione depositata nel corso del dibattimento e alla richiesta di condanna della Procura.
Avvocato Bolognesi ha avuto modo di confrontarsi con il Pubblico Ministero in seguito al deposito di tutti i documenti che Le ha fornito la sua assistita, in seguito alla querela che la stessa ha depositato contro il Regista Giovanni Veronesi per falsa testimonianza?
Nel corso del giudizio abbiamo depositato molta documentazione a sostegno della tesi accusatoria tra cui anche quella richiamata nella domanda e credo che, anche grazie a tale attività, la Procura in sede di discussione ha concluso per una richiesta di condanna poi disattesa dal Tribunale.