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Troppi preferiscono essere felici che avere successo, ma si possono avere entrambe

Nel suo libro Gabriella Rania spiega come, con un percorso verso “Il vero successo”

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di Giorgio Nadali

Il vero successo non è fatto solo di numeri, di fatturati in crescita o di livelli di carriera sempre più ambiziosi: al contrario, è anche e soprattutto una questione di work – life balance, di equilibrio tra vita personale e vita professionale. Una situazione che, per moltissimi, appare ancora come un miraggio.

L’equilibrio fra i due elementi è il vero successo a cui aspirare”.  Parola di Gabriella Rania, Direttrice Toscana della Roberto Re Leadership School, che negli anni ha accompagnato centinaia di imprenditori, professionisti e manager nella ricerca dell’equilibrio capace di regalare una profonda felicità in ogni ambito della vita.

Attualmente è in corso un tour itinerante di presentazione in ben 19 città italiane, durante le quali i partecipanti avranno l'opportunità di scoprire le migliori strategie per superare la paura del fallimento e stringere rapporti virtuosi nella vita e nel lavoro, raggiungendo quella conciliazione ideale fra i fattori fondamentali che caratterizzano l’esistenza di ognuno di noi.

Lei ha appena pubblicato "Come ottenere il «vero» successo. Strategie pratiche per raggiungere l'equilibrio tra vita personale e professionale". Cosa significa la parola "successo" per Lei?

Penso che oggi la parola successo sia inflazionata e tutti lo rincorrono senza forse capire bene cos’è, per poi continuare a correre senza mai raggiungerlo davvero. Io credo che il successo sia un mosaico in equilibrio, di un insieme di cose come: risultati professionali, vita di coppia, tempo per sé, relazioni felici ed emozioni di qualità. Il tutto però con standard alti. Penso che non sia facile raggiungere questo risultato senza un vero lavoro su se stessi. Nel libro parlo di strategie, è un testo molto concreto ma allo stesso tempo racconto tante storie che rappresentano esempi di situazioni comuni ma soprattutto la risoluzione al problema. Alcuni dei racconti sono autobiografici. Nella mia vita personale e professionale ho attraversato diverse fasi: imparato a raggiungere obiettivi importanti, a gestire me stessa nelle situazioni di stress, poi ho dovuto sviluppare abilità nella gestione di un Team e una volta conquistato il successo professionale ho dovuto lavorare sull’equilibrio del quale parlo in questo libro. Non è stato tutto in discesa ma gli strumenti che ho acquisito prima e applicato poi, mi hanno permesso di evitare tanti errori e e perdere tanto tempo inutile. Così sono riuscita a fare prima e meglio. 

Come nasce l'idea di scrivere questo libro? 

Lavoro nel campo della formazione personale e professionale da 12 anni, i primi risultati li ho voluti per me, per la mia vita, per poi replicarli con le persone che hanno in questi anni lavorato con me nei miei percorsi (oltre 5000 persone), così ho pensato di creare un testo che aiutasse chiunque a sapere come orientarsi per raggiungere il proprio successo e la propria serenità. Ho sempre avuto una passione per la scrittura, l’abilità nella comunicazione oratoria è nata dopo. Questo libro unisce le due cose, volevo che fosse un concreto strumento di crescita.
 

A chi si rivolge?

Il libro si rivolge a chi ha raggiunto buoni risultati professionali ma ne ha pagato il prezzo, diminuendo il tempo per se e le persone che ama, non riuscendo a creare relazioni di qualità o minando la vita di coppia, o ancora generando stanchezza e stress per se stesso. Ma si rivolge anche a coloro che vorrebbero avere successo ma temono di doverci rimettere in termini di qualità di vita e così scelgono, a un certo punto, di accontentarsi perché si sono sempre sentiti dire che “non si può avere tutto!”

Nella Sua attività ha incontrato più persone con difficile equilibrio tra vita personale e professionale o più persone che lo avevano realizzato?

Sicuramente incontrare persone che sono riuscite ad avere equilibrio è raro. Nella parte finale del libro ho raccolto alcune storie di successo, molto diverse tra loro ma accomunate dall’applicazione dei concetti che spiego in questo testo. Perché ognuno vive una sua specifica realtà e le situazioni sono molto diverse ma siamo tutti accomunati dalla necessità di vivere con serenità. Allo stesso tempo vogliamo essere in grado di affrontare le sfide che la vita ci propone, ma anche “goderci la vita” e le persone che amiamo. Nella mia professione di Coach ho conosciuto davvero tante storie e di alcune parlo nei racconti o le cito negli esempi...una in particolare che colpisce sempre tutti è la storia di una persona, un imprenditore molto affermato che amava giocare a nascondino per compensare, più o meno consciamente, i troppi impegni e le tante responsabilità.  

A cosa è dovuto questa mancanza di equilibrio? 

Il motivo in realtà è semplice: ognuno di noi ha delle attitudini, comportamentali e caratteriali, in parte naturali in parte sviluppati nel tempo dalla nostra storia personale, ma per comporre il mosaico dell’equilibrio servono tanti ingredienti e non è semplice disporre di tutti. Alcuni li abbiamo, altri dobbiamo acquisirli, svilupparli e ´allenarli´. Solo che non siamo abituati a ragionare così e facciamo del nostro meglio con gli strumenti che abbiamo, che non sempre bastano. Ci diciamo cose tipo “sono fatto così” invece di domandarci come sviluppare altre abilità utili per noi.

Perché molti pensano: Preferisco essere felice che avere successo?

Perché avere successo non porta automaticamente alla felicità. La storia è piena di persone che hanno raggiunto successi incedibili nel loro lavoro ma hanno anche condotto una vita infelice e non equilibrata. Pertanto è abbastanza naturale che dovendo scegliere tra successo e felicità, le persone si orientino verso la felicità. Questo libro spiega che si possono avere entrambe se si sa COME farlo, ma soprattutto affronta un percorso per capire come agire e su cosa.
 

Come hai iniziato a collaborare con la Leadership School di Roberto Re?

Io ero molto scettica contro questo genere di formazione che reputavo spicciola e inutile. Ma all’epoca avevo accanto un compagno che per ragioni professionali aveva iniziato un percorso. I risultati non hanno faticato ad arrivare, erano sotto i miei occhi e così mi sono incuriosita. Ho iniziato il percorso che oggi porto avanti nei mie centri (F.L.Y.) e i risultati mi hanno sorpresa, così mi sono appassionata ce ho deciso di rinunciare a fare l’Architetto (sono laureata in Architettura) per seguire questa strada che oggi mi regala tantissime soddisfazioni!
 

 

 

 

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