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Il buio oltre la siepe, un manuale per superare la diversità di pelle e status sociale

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Attuale più che mai: Il buio oltre la siepe di Harper Lee.

Nel libro la storia è raccontata dal punto di vista di una bambina di 8 anni: una cittadina del profondo Sud degli Stati Uniti d’America, inizio degli anni ’30, dopo la grande depressione. I neri, chiamati nel libro “negri”, sono il male, sono l’ultima ruota del carro, sono coloro che per genetica sono ubriaconi e violenti.
E poi c’è lei, Scout: una bambina di 8 anni, che, con il suo candore dell’infanzia, riesce a vedere dove gli adulti non vedono più.
E poi c’è il caso centrale: il padre, un avvocato rispettato dalla comunità, è incaricato di difendere un afroamericano accusato di violenza sessuale.

Nel libro è possibile vedere, grazie agli occhi della bambina, quanto i pregiudizi siano spesso infondati, quanto possano generare paure e crudeltà senza senso: una paura dell’ignoto generato dall’ignoranza.
Sono toccati temi attualissimi, nonostante sia stato pubblicato negli anni ‘60: ruolo della donna nella società e delle rivendicazioni dei diritti della popolazione afroamericana. La profonda divisione razziale che emerge dal testo e che non porta ad altro se non a distruzione e dolore, fa parte principalmente del mondo degli adulti, a cui Scout è costretta ad avvicinarsi suo malgrado: la perplessità della bambina, ancora priva di preconcetti razziali, è dunque il mezzo scelto da Lee per veicolare una dura critica sociale.

Se, inoltre, la comunità bianca di Maycomb si contraddistingue per un razzismo cieco e senza possibilità d’appello, la comunità nera risulta più aperta, perlomeno nei confronti dei bambini. I piccoli Finch infatti, quando vengono isolati dai loro concittadini e coetanei, vengono accolti dalla comunità della Chiesa frequentata dalla governante Calpurnia, con cui assistono alla messa di Natale.

Accettazione e tolleranza per il diverso, che sia nero, ma che sia anche Boo Radley, il loro vicino di casa, la cui diversità non consiste nel colore della pelle ma nel suo status sociale: Boo ha un evidente debolezza mentale e in passato è stato coinvolto in situazioni infelici. Il suo auto-isolamento spaventa Scout molto di più della differenza d’aspetto e la porta ad avere uno spontaneo moto di diffidenza.

Insomma il titolo parla chiaro: superiamo questa siepe.

 

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