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Uno 007 per provare le apparizioni di Medjugorje

Papa Francesco riapre le indagini per “Studiare quanto avviene nella città”

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Papa Francesco riapre l’indagine sui fenomeni di Medjugorje: dovrà nominare uno speciale invito, per “studiare quanto avviene nella cittadina bosniaca e riferire soltanto al Pontefice”.
 

Le indagini erano state aperte nel marzo 2010 da Benedetto XVI, con una speciale commissione internazionale di inchiesta e di studio, istituita presso la Congregazione per la dottrina della Fede e presieduta dal cardinale Camillo Ruini.
Nelle prossime ore, il Papa, nominerà un inviato speciale, un vescovo di sua stretta fiducia, che dovrà “approfondire le indagini svolte finora”.

Nonostante il complesso lavoro svolto in quattro anni dalla commissione composta da una ventina di membri tra cardinali, vescovi, periti ed esperti, le cui conclusioni sono state consegnate all’ex Sant’Uffizio nel febbraio 2014, la mole di documenti e accertamenti stilati non ha convinto Francesco a sciogliere la riserva.

Il Papa non ha mai nascosto il suo scetticismo verso i fenomeni di Medjugorje: proprio durante l'udienza all’Unione dei Superiori generali degli istituti religiosi maschili, trascritta da padre Antonio Spadaro, sul nuovo numero di Civiltà Cattolica, in cui il Papa ha ribadito che “la Madonna vera” non è “la Madonna capo di un ufficio postale che ogni giorno manda una lettera diversa dicendo: ‘Figli miei, fate questo’ e poi il giorno dopo ‘Fate quest’altro’. “Questa moda della Madonna superstar, come una protagonista che mette se stessa al centro, non è cattolica»”. 

Il suo inviato speciale dovrà ascoltare i veggenti, assistere alle riunioni e alle presunte apparizioni, mettersi in relazione con la chiesa locale e valutare l’entità dei pellegrinaggi e le effettive conversioni.

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