Il ricorso di Minzolini è stato rigettato e la VI Sezione Penale della Cassazione che ha confermato la condanna a due e mezzo per peculato e l'interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena, come aveva sentenziato la Corte d'Appello di Roma il 27 ottobre 2014.
Augusto Minzolini avrebbe utilizzato in maniera impropria la carta che gli era stata fornita dall'azienda senza giustificare le spesse fatte per un totale di 65mila euro.
Minzolini era stato assolto dal tribunale di Roma in primo grado il 14 febbraio 2013 adducendo che Minzolini era ignaro di stare spendendo soldi pubblici, ma convinto che la Rai gli avesse messo a disposizione la carta di credito come compensazione come previsto da contratto.
La condanna era poi fioccata dalla Corte d'Appello di Roma il 27 ottobre 2014 e da questa sentenza la decisione dell’ex direttore di presentare ricorso alla Cassazione tramite il suo difensore l'avvocato Franco Coppi.
Oggi Minzolini commenta ai microfoni dell’Ansa : "Sono allibito. In appello sono stato condannato da un giudice che è stato sottosegretario con i governi Prodi e D'Alema. E' come se Prodi o D'Alema dopo aver militato in politica per anni giudicassero Berlusconi. Questo e' il sistema giudiziario italiano. Sono stato assolto in primo grado e condannato in appello a una pena maggiore di quella che chiedeva l'accusa. Evidentemente c'è qualcuno che mi vuole vedere fuori dal Parlamento”