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Sgombrato il presidio di migranti e attivisti a Ventimiglia

Nella notte l'arrivo di 12 camionette dei carabinieri e all'alba lo sgombero

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Ne erano rimasti ancora un centinaio accampati insieme a militanti dei centri sociali in un presidio durato circa cento giorni, in uno spazio che andava dalla pineta alla scogliera.

L’azione di Polizia e carabinieri si è svolta con  200 uomini e decine di blindati, che hanno circondato  la tendopoli organizzata dagli attivisti italiani e francesi che ospitava gli immigrati, nel mentre la gendarmeria francese poco lontana chiudeva  il confine. Non c’è stata  resistenza ma solo il tentativo di una cinquantina tra migranti e attivisti, di rifugiarsi nuovamente sugli scogli, guardati dagli agenti.

Il sindaco di  Ventimiglia Enrico Ioculano spiega "Lo chiedevamo da tempo, troppi i disagi che causava questa situazione non poteva più andare avanti, capiamo le motivazione della loro protesta ma il campo era abusivo e ci vuole rispetto per un città che è stata accogliente e ospitale".

Gli attivisti hanno chiamato il vescovo di Ventimiglia, Antonio Suetta, che da sempre li ha sostenuti affinchè mediasse con la polizia e pare che le forze di sicurezza abbiano garantito a Suetta che non useranno la forza.
Il  Vescovo è stato criticato per  aver dato  duemila euro ai No Borders nel corso di un incontro chiesto dai giovani: "L’ho fatto per garantire ai migranti di mangiare", ha risposto il vescovo. 

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