E' bufera per la legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione: il passaggio relativo all'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato in un'altra forza di polizia – non ben specificata - già da tempo ha messo sul piede di guerra gli agenti forestali, pronti a ricorsi e a scioperi contro la decisione che su molti fronti è stata definita scellerata per il danno che verrebbe prodotto nei confronti della tutela ambientale e animale, come degli altri specifici settori di cui il CFS si occupa.
Oggi i presidenti delle commissioni Ambiente Ermete Realacci e Agricoltura Luca Sani hanno dato il via alla legge nella Camera dei Deputati, annunciando che la riorganizzazione del CFS passerà attraverso l'assorbimento dello stesso con i Carabinieri, togliendo ogni dubbio riguardo a dove gli effettivi del Corpo sarebbero finiti.
I sindacati forestali sono insorti, forti non solo per la privazione di autonomia ma anche perchè hanno messo l'accento sul particolare, non di poco conto, che di fatto vieta ai Carabinieri di avere l'adesione e la partecipazione in costituzione ad associazioni sindacali, a differenza del Corpo Forestale, in quanto inquadrato come forza di polizia ad ordinamento civile.
Siamo a dir poco stupiti che due persone vicine al nostro mondo come Ermete Realacci e Luca Sani, entrambi del Pd, abbiano oggi dato via libera, come presidenti delle commissioni ambiente e agricoltura della Camera, al passaggio del Corpo forestale nell’Arma dei Carabinieri – dichiara Marco Moroni, segretario generale del Sapaf (Sindacato autonomo polizia ambientale forestale) - Tutto questo avviene su pressione del Comando generale dell’Arma che, evidentemente, riesce a far breccia nel Partito Democratico con gli argomenti giusti. Faremo di tutto per opporci, anche attraverso la via giurisdizionale.
Ben settemila gli effettivi forestali che si troverebbero in una realtà difficile, nella quale sarebbero in difficoltà per adempiere ai loro compiti con il nuovo inquadramento: condividiamo – afferma Moroni – il principio del mantenimento dell’unitarietà delle funzioni, ma non possiamo accettare che un corpo di polizia ad ordinamento civile, che proprio del suo essere “civile” trova uno dei segreti del successo in materia di prevenzione e repressione dei reati ambientali e agro-alimentari, possa essere militarizzato, con miei colleghi che a 50 anni si ritroveranno ad avere le stellette, a perdere diritti e a fare un passo indietro di 3 decenni. Volete “carabinierizzare” i forestali? Allora occorre sindacalizzare i carabinieri. Il nostro ricorso alla Corte di Giustizia europea è già pronto. Massimo rispetto per l’Arma, ma in caso di assorbimento i 7.000 forestali saranno per loro una spina nel fianco, un cavallo di troia per completare finalmente anche in Italia il processo di democratizzazione e sindacalizzazione di tutte le forze dell’ordine.
Aria di battaglia dunque per il Corpo Forestale dello Stato, in attesa della controrisposta politica, che finora in tal senso è stata assente, almeno nel dialogo.