Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Le mani dei casalesi su slot machine e videopoker

Una vasta operazione della DIA di Napoli ha portato a 44 arresti

Condividi su:

Sequestro per 20 milioni di euro e 44 arresti con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza con minaccia o violenza e riciclaggio, nelle province di Caserta, Napoli, Perugia e Salerno, anche nei confronti di commercianti, imprenditori e titolari di negozi.
Al vertice dei Casalesi del racket del videogiochi d’azzardo   il gruppo Russo potente fazione  che negli ultimi tempi ha avuto il monopolio del noleggio e della gestione di slot machine e video poker.

La famiglia è da sempre alle dipendenze del capo dei casalesi  Francesco Schiavone, detto Sandokan, detenuto al 41 bis. Giuseppe Russo, detto o' padrino, capo della famiglia è  il suo braccio destro e da anni è anche lui in carcere al regime duro. A prendere le redini dei Russo quindi il fratello di Giuseppe Corrado Russo.

Questa indagine, conclusasi con successo  è durata quattro anni è ha messo in luce come la famiglia Russo si sia imposta nell’ambiente criminale grazie alle  estorsioni a danno di imprenditori e commercianti, nel controllo di appalti e nella gestione dell’economia locale come distribuzione del caffè,  gestione di sale bingo, ristorazione presso centri commerciali, i cavalli da corsa, le tipografie. grazie ai rapporti  con i rappresentanti delle pubbliche amministrazioni.

I Russo hanno gestito  i giochi da intrattenimento nella provincia di Caserta e Napoli con l'utilizzo di prestanome incensurati. L’indagine ha disposto il  sequestro di 5 aziende del  settore della distribuzione dei giochi elettronici da intrattenimento,  per un valore di 20 milioni di euro circa e sono state sigillate circa  3.200 slot machine dislocate in centinaia di esercizi commerciali tra Campania, Toscana e Lazio.

Condividi su:

Seguici su Facebook