Un 'navigatore' su dieci e' vittima di furto di identita'. E' sostiene Adiconsum, coordinatore del progetto europeo 'MeisMine', che oggi ha presentato i risultati delle Ricerche sul Furto d'Identita' e sul Mobile Payment, realizzate nell'ambito dell'Osservatorio sul Furto d'Identita'. Dall'analisi di circa 2.500 questionari inviati a un campione di consumatori di diverse fasce d'eta', ben 225, ovvero il 9% degli intervistati, dichiara di essere stato vittima, almeno una volta, di furto d'identita'. ''Una percentuale da non sottovalutare -spiega Pietro Giordano, presidente nazionale Adiconsum- soprattutto perche' si tratta di un reato vero e proprio, che si manifesta con modalita' ogni volta diverse e imprevedibili''. Non solo il 'classico' furto dei dati richiesti durante la navigazione in internet o sui social network, o tramite telefono, quindi, ma anche tipologie di reato 'evolute' come lo skimming, cioe' la pratica di clonazione delle carte di credito durante l'uso (33,5% degli intervistati), lo spamming (invio di messaggi di posta indesiderati, 23,7%), il phishing (furto di dati personali tramite email, 22,9%), il ghost (adesione a contratti on line su siti falsi, 12,1%) e il vishing (furto dei dati tramite telefonate alla banca di appartenenza, 6%). ''Adiconsum -prosegue Giordano- e' profondamente convinta che la principale difesa contro il furto d'identita' sia l'informazione dei consumatori. Un'informazione corretta e completa puo' essere fornita solo monitorando costantemente il fenomeno del furto d'identita', in modo tale da poter educare i consumatori a mettere in atto tutti i comportamenti protettivi utili per difendere se' stessi e i propri cari, soprattutto i minori, dal rischio di rimanere vittime di frodi sempre piu' irriconoscibili e invasive''.