«Fratelli e sorelle buon giorno! Dopo aver parlato, l’ultima volta, delle famiglie ferite a causa della incomprensione dei coniugi, oggi vorrei fermare la nostra attenzione su un’altra realtà : come prenderci cura di coloro che, in seguito all’irreversibile fallimento del loro legame matrimoniale, hanno intrapreso una nuova unione. I divorziati non vanno trattati come scomunicati, fanno sempre parte della Chiesa».
E' questo il messaggio lasciato da Papa Francesco, durante la prima udienza generale dopo la pausa estiva, perché il Pontefice è stato impegnato nel tour in Sudamerica.
«La Chiesa sa bene che una tale situazione contraddice il Sacramento cristiano - continua Bergoglio - tuttavia il suo sguardo di maestra attinge sempre da un cuore di madre; un cuore che, animato dallo Spirito Santo, cerca sempre il bene e la salvezza delle persone».
«Bisogna manifestare apertamente e coerentemente ai divorziati risposati la disponibilità della comunità ad accoglierli e a incoraggiarli, perché vivano e sviluppino sempre più la loro appartenenza a Cristo e alla Chiesa. L’icona biblica del Buon Pastore riassume la missione che Gesù ha ricevuto dal Padre: quella di dare la vita per le pecore - sottolinea il Pontefice- tale atteggiamento è un modello anche per la Chiesa, che accoglie i suoi figli come una madre che dona la sua vita per loro. Tutti i cristiani sono chiamati a imitare il Buon Pastore. Soprattutto le famiglie cristiane possono collaborare con Lui prendendosi cura delle famiglie ferite, accompagnandole nella vita di fede della comunità ».