A San Rocco di Camogli, un borghetto abbarbicato a 221 metri sul livello del mare, sopra al pittoresco comune affacciato col suo porticciolo e le case colorate nel golfo Paradiso, tutti gli anni dal lontano 1962, il 16 di agosto viene assegnato il “Premio fedeltà del cane”, un riconoscimento originariamente attribuito a quegli animali che si sono distinti per particolari episodi di amore o fedeltà verso il proprio padrone o più in generale verso gli uomini, ma dal 1966 conferito anche come premio bontà a persone che abbiano operato benevolmente verso i cani, o ad istituzioni che si siano distinte per la loro cinofilia, tanto da poter essere d'esempio ad altre.
Il premio bontà quest’anno verrà dato all’Azienda sanitaria di Firenze perché i suoi servizi veterinari – si legge in una nota del comitato organizzatore – «hanno risposto nel migliore dei modi, mettendo in moto un sistema di collaborazione tra Azienda, Comune, Ordine dei veterinari» dinanzi alla richiesta di soccorso per un povero cane, Una sinergia che ha dato «ottimi risultati».
La storia a cui si riferisce l’Associazione per la valorizzazione turistica di San Rocco di Camogli e per la quale il dottor Enrico Loretti, direttore dell’Unità operativa veterinaria, il 16 agosto prossimo andrà a ritirare il premio è quella a cui i media hanno dato un certo risalto nel maggio scorso, ovvero sia la storia di Dart Fener, il bastardino randagio che è stato recuperato con il muso spappolato dopo essere stato investito da un’auto a San Casciano, e sottoposto ad una delicata operazione chirurgica in una Clinica veterinaria privata che collabora al sistema di soccorso coordinato dalla Asl 10, per mezzo della quale è stato possibile ridurre le fratture mascellari, nasali, frontali e alla mandibola, conseguenti all’incidente.
Il cagnolino, privo di microchip e quindi senza proprietario, era destinato o all’eutanasia per l’estrema gravità delle lesioni, definibili con una buona dose di ipocrisia incurabili, o al ricovero in un canile dove ricevere il minimo indispensabile di cure necessarie alla sopravvivenza. Preclusa, sulla carta, la possibilità di interventi chirurgici complessi e costosi, che solo il Comune, essendo un cane non identificato, avrebbe dovuto sostenere. La collaborazione tra Asl, Comune e veterinari ha consentito proprio di bypassare questa difficoltà, superando le pastoie burocratiche. Il cane è stato operato e per via dei drenaggi nelle canne nasali che, respirando, gli facevano emettere un rantolo simile a quello del celebre perfido personaggio del film di George Lucas “Guerre stellari”, gli è stato dato il nome di Dart Fener (nella foto).
Per questa gara di solidarietà ed efficienza ora giunge il premio del paesino ligure, inaugurato nel 1962 dopo che Pucci, un cagnolino abbandonato dai padroni, giunse a S. Rocco e conquistò il cuore dei bambini delle elementari, aspettandoli tutte le mattine sul piazzale della Chiesa ed accompagnandoli a scuola e al pomeriggio scortandoli di nuovo fino alla piazza.