Siamo ad Atene, nel 2015, una capitale europea, la culla della civiltà ellenica. L'agorà, la democrazia.
Tutto finito. Sembra il medioevo. Negozi chiusi. Strade buie. La Grecia praticamente è fallita.
Se la colpa è di una classe dirigente corrotta. A pagare sono solo i cittadini.
Ovunque ad Atene ci si vedono negozi vuoti e abbandonati, anche nelle zone più eleganti, come via Patission, la più antica delle tre principali vie del centro di Atene.
Sono veramente pochi i lavoratori che ricevono regolarmente lo stipendio. La maggior parte o non lo intasca proprio o lo prende a rate. Le piccole imprese sono completamente sparite dallo scenario economico, non possono accedere al credito e le vendite sono a zero. La fila davanti agli uffici del lavoro per prendere il mandato di riscossione per la disoccupazione è lunghissima. Ma non vi è certezza che poi la banca paghi i 416,00 di sovvenzione.
Per rastrellare un po' più di soldi, dal Ministero delle Finanze hanno istituito una nuova tassa sulla casa, calcolata a metri quadri. L'idea “geniale” è stata di legare l'imposta alla bolletta della luce. Se non la paghi, ti sospendiamo l'erogazione dell'elettricità.
Ai notiziari della TV greca, spesso si intervistano persone in fila per effettuare i pagamenti. Un signore ha dichiarato alla giornalista: “devo pagare subito 250 euro di tassa sulla casa, di affitto pago 400 euro al mese. Come faccio a vivere con i 150 euro?”
Ma c'è un altra grave emergenza che serpeggia nascosta tra la popolazione. Non si nota subito perché è mascherata dall'orgoglio. I greci sono un popolo fiero ed è difficile fare i conti con la vergogna. Un inchiesta del quotidiano greco”To Vima” ha denunciato il problema “denutrizione”.
Siamo abituati a pensare ai bambini che vivono in Africa, quando pensiamo alla malnutrizione, invece, questa volta il problema è dietro l'angolo.
Leggendo l'inchiesta scopri la verità di questa emergenza: “Molti ragazzi vengono in classe senza il pranzo e dicono di averlo dimenticato a casa perché si vergognano di dire la verità”. Dichiarano gli insegnanti.
Duecento casi di bambini in pericolo, denutriti, perché i loro genitori non sono in grado di fornire loro una dieta correttamente bilanciata.
Sempre dal giornale greco: “sono gli stessi insegnanti che fanno la fila per prendere un piatto di cibo per i loro alunni che non hanno da mangiare”.
“Il ministero della pubblica istruzione, che in un primo momento aveva definito la denuncia come “propaganda, si è visto costretto a riconoscere la gravità del problema”.
A tutto questo si aggiunge il problema sanitario. I greci non sono in grado più di pagare il ticket sui medicinali. Davanti ai due ospedali aperti dalla ONG: Médecins du Monde, nati per gli immigrati africani, la fila di greci si ingrossa ogni giorno di più. Ma è l'emergenza insulina che preoccupa principalmente. Non se ne trova più in farmacia e le aziende produttrici non la consegnano, visto che il sistema sanitario è al collasso e non paga le fatture.
Un dipendente della casa farmaceutica Roche ha dichiarato al Wall Street Journal che il gruppo svizzero ha interrotto la fornitura di alcuni farmaci anti-cancro, mentre la Novo Nordisk ha smesso di rifornire gli ospedali greci di insulina.
Il problema è grave e tocca tutti noi, non possiamo dimenticarci della Grecia e lasciare che il “sistema” la cancelli. Siamo tutti greci, siamo tutti chiamati, per dovere morale, a ricordarci di questo popolo e magari imparare da loro, l’orgoglio e l’arte della democrazia
Il rischio che accada anche a noi non è scongiurato.