Giornalista: Angelica, innanzitutto congratulazioni per la recente nomina a Coordinatrice Internazionale per gli Affari delle Donne all'ONU di Vienna per l'Internationale Human Rights Observer (IHRO). Un riconoscimento importante per il suo impegno costante contro la violenza sulle donne. Quali saranno le sue priorità in questo nuovo ruolo?
Angelica Loredana Anton: Grazie. Questo incarico rappresenta un'opportunità per portare avanti battaglie fondamentali a livello globale. Il mio obiettivo principale è promuovere politiche educative e sociali che prevengano la violenza sulle donne, intervenendo alla radice del problema. Credo fermamente che la prevenzione debba partire dall’educazione fin dalla più tenera età.
Giornalista: Il tema della violenza di genere è purtroppo sempre più attuale, e si sta diffondendo anche tra adolescenti e coppie giovanissime. Come si spiega questa escalation?
Angelica Loredana Anton: È un fenomeno preoccupante, frutto di molteplici fattori. Da un lato, l’influenza di modelli culturali sbagliati veicolati dai media e dai social network; dall’altro, un’educazione emotiva carente, che non insegna ai ragazzi a gestire le proprie emozioni e a rispettare l'altro. Inoltre, molti giovani crescono in ambienti familiari dove la violenza è normalizzata, e questo genera un circolo vizioso.
Giornalista: Lei ha più volte sottolineato l’importanza dell’educazione precoce. In che modo si può intervenire concretamente nelle scuole?
Angelica Loredana Anton: Credo che sia fondamentale introdurre percorsi educativi nelle scuole elementari, per insegnare ai bambini il rispetto reciproco e l’empatia. È importante che i maschietti imparino fin da piccoli a rispettare le bambine come loro pari, e che si sviluppi una cultura del dialogo e della non violenza. Ovviamente, il ruolo della famiglia è altrettanto cruciale: i genitori devono essere il primo modello positivo per i figli.
Giornalista: Cosa possono fare concretamente le istituzioni per supportare questo cambiamento culturale?
Angelica Loredana Anton: Le istituzioni devono investire nell’educazione e nella formazione degli insegnanti, affinché possano trasmettere ai bambini e ai ragazzi i giusti valori. Servono anche campagne di sensibilizzazione mirate e programmi di sostegno per le vittime di violenza. Inoltre, è essenziale rafforzare le leggi contro la violenza di genere e garantire che chi commette abusi venga punito in modo adeguato.
Giornalista: Lei è anche presidente della Fondazione Area Cultura, sempre in prima linea su queste tematiche. Quali progetti ha in cantiere?
Angelica Loredana Anton: La Fondazione sta lavorando su diversi progetti di sensibilizzazione, tra cui incontri nelle scuole, conferenze e campagne sociali per diffondere una cultura del rispetto e della parità di genere. Inoltre, stiamo sviluppando una rete di supporto per le donne vittime di violenza, offrendo loro assistenza psicologica e legale.
Giornalista: Un messaggio che vuole lanciare alle nuove generazioni?
Angelica Loredana Anton: Il rispetto deve essere il fondamento di ogni relazione. Ogni persona ha diritto a vivere libera dalla paura e dalla violenza. Ai giovani dico: non abbiate paura di denunciare, non accettate comportamenti tossici e imparate ad amare in modo sano. Solo così potremo costruire una società più giusta e sicura per tutti.