Chi aveva l’età della ragione ricorda quel terribile 23 maggio 1992, quando il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro furono fatti saltare da una carica di esplosivo nel momento in cui le loro auto transitavano sull’autostrada A29 all’altezza di Capaci.
Un’azione terribile subito seguita da una seconda strage che costò la vita al collega e amico di Falcone Paolo Borsellino e agli uomini della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Anche per Borsellino fu usato l’esplosivo nel momento in cui era in visita a sua madre in via D’Amelio a Palermo.
Questi giorni terribili eppure importanti per la storia del nostro paese, non devono essere dimenticati e per questo è nata la giornata “Palermo chiama Italia” dove ogni anno in occasione della ricorrenza si commemorano questi eroi moderni, caduti sul campo di una guerra che non prevede retorica né medaglie.
Oggi a rendere loro omaggio,in occasione di questo 23esimo anniversario anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sarà a Palermo. L’attuale Presidente, come è noto, è stato colpito duramente dalla mafia: suo fratello Piersanti Mattarella ex presidente della Regione Sicilia, morì in un attentato di Cosa Nostra nel gennaio del 1980.
'Palermo chiama Italia', si svolgerà avverrà nell'aula bunker del tribunale palermitano dell'Ucciardone e oltre al Capo dello Stato saranno presenti anche il presidente del Senato Pietro Grasso e il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti.