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In Scena: "Ninni Cassarà, un bravo poliziotto", grazie ad Alessandro Sparacino

Martedi 12 Maggio Ore 18.30

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**PROGRAMMA**
MARTEDI’ 12 maggio 2015
• ore 18.30 – Visione documentario “NINNI CASSARA’, un bravo poliziotto”
• ore 19.00 – Incontro con gli ospiti:
Dott. Ignazio Abbate – Sindaco di Modica
Dott.ssa Margherita Pluchino – Dirigente PS in pensione
Dott.ssa Silvia Mattioli – Regista
Dott. Dario Montana – Funzionario Regione Siciliana
Dott. Maurizio Catania – Musicista
• ore 20.00 – Momento ristoro a cura di UPM (Un Punto Macrobiotico) di Modica
• ore 21 – Recital sulla mafia a cura della Compagnia Teatrale Iblea
• ore 21.30 – Saluti

 

E’ il 6 agosto del 1985 quando un commando mafioso uccide a colpi di kalashnikov Antonino Cassarà, 38 anni, capo della sezione investigativa della Squadra mobile di Palermo. Insieme a lui cade anche Roberto Antiochia.

L’ennesima esecuzione di mafia nel capoluogo siciliano che in quegli anni ha visto cadere oltre duemila vittime sotto i colpi dei sicari dei boss, in un lungo elenco di lutti che si apre con l’omicidio del colonnello dei carabinieri Giuseppe Russo nel 1977 e si chiude con le stragi del ‘92.

“Ricordo ciò che mi disse Ninni Cassarà allorché ci stavamo recando assieme sul luogo dov’era stato ucciso il dott. Montana, alla fine del luglio 1985 - racconta Paolo Borsellino ricordando l’amico e collega in un’intervista - mi disse: Paolo, convinciamoci che siamo dei cadaveri che camminano”. “Nella Palermo di quegli anni - racconta Antonio Calabrò, in quegli anni giornalista dell’Ora e amico di Cassarà - c’era una parte minoritaria di opinione pubblica che aveva chiaro il primato dello Stato e della legalità. Ninni faceva parte di loro, erano una minoranza. Poi, c’era una Palermo larga, grigia, indifferente, complice e colpevole”. “Erano tempi difficili per la lotta alla mafia, lo Stato non aveva ancora acquisito la necessaria consapevolezza per una lotta del genere; non c’era un coinvolgimento tale da parte delle Istituzioni che potesse farlo sentire protetto - dice la vedova Laura Cassarà - e la sua voglia di arrivare alla verità non era ancora condivisa da tutti: questo lo ha portato all’isolamento. Ma il lavoro di Ninni ha avuto un’importanza e un’influenza notevole”.

Ninni Cassarà era infatti un grande investigatore e un leader carismatico, che ha saputo gettare le basi di quella lotta alla mafia che ha ottenuto uno dei suoi più grandi risultati con il maxi processo voluto da Giovanni Falcone. La prima grande vittoria dello Stato su Cosa Nostra. RaiCultura, per ricordarlo a trent'anni dal suo assassinio, propone il documentario “Ninni Cassarà, un bravo poliziotto” di Francesco La Licata e Stefano Ribaldi, per la regia di Silvia Mattioli. Presentato in anteprima presso la Scuola Superiore di Polizia di Roma alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso, il documentario è stato messo in onda lunedì 8 dicembre, alle 12.45, su Rai3. Adesso, sarà proiettato a Modica!

Attraverso la narrazione di Francesco La Licata e le voci degli uomini e delle donne della squadra – da Pippo Giordano a Enzo Ragusa e Margherita Pluchino – il documentario racconta chi era e come lavorava Cassarà. I suoi metodi innovativi, il suo coraggio, la sua integrità. “Nel processo Chinnici – spiega Francesco La Licata – Cassarà ammise per la prima volta, in un aula di tribunale, che Chinnici aveva emesso dei mandati nei confronti dei cugini Nino e Ignazio Salvo”. 4 “C.T.I. Compagnia Teatrale Iblea” di Alessandro Sparacino Via Rosa 22, 97015 – Modica (RG) cell.: 3382427701 - email: alessandrosparacino@virgilio.it In una Palermo che spesso preferiva voltarsi dall’altra parte, Cassarà e suoi uomini hanno saputo andare avanti, senza indugi, nella ricerca della verità. Una ricerca che ha richiesto il sacrificio di molte vite. Un esempio di servizio allo Stato che lascia senza parole.

Trenta lunghissimi anni sono passati. Trent’anni che hanno trasformato lo strazio profondo, la bruciante sofferenza, il dolore sommesso, in un senso di rabbia e di riscatto. Oggi, fermamente, vogliamo ricordare il sacrificio di quanti, insieme a Cassarà, hanno lasciato ai posteri un messaggio indelebile: “La mafia non è invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine”. (G. Falcone) La Compagnia Teatrale Iblea vuole, in questa data, fissare un appuntamento a cavallo fra il ricordo e la riflessione, con alcuni testimoni della storia.

Alessandro Sparacino

COMPAGNIA TEATRALE IBLEA di Alessandro Sparacino Via Rosa, 22 -­‐ 97015 MODICA (RG)

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