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Lega della Terra: cresce la disperazione, cresce la rivolta agricola

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Quella di oggi dovrebbe essere la festa dei lavoratori ossia la festa dell’uomo che con il suo impegno e con il suo sacrificio opera per mantenere, creare, sviluppare, custodire una parte del nostro straordinario territorio.
Purtroppo molto spesso non solo ci dimentichiamo noi stessi di questo ruolo ma siamo ostacolati con piccoli o grandi obblighi dalla nostra “amata” Unione Europea che ha lavorato e complottato in modo silente ed organizzato per distruggere ed annientare la nostra enogastronomia.
La disperazione nelle nostre campagne continua a correre, rinvigorendosi ogni giorno che passa; scomparsa di liquidità per l’acquisto del gasolio agricolo, difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime (come mangime, farine, soia, ecc..) per l’alimentazione del bestiame, burocrazia impossibile al limite dell’estorsione, un’amministrazione legislativa operata da responsabili non qualificati per non dire incapaci e con tendenze a delinquere.
I sintoni di rivolta agricola iniziano a concretizzarsi e rafforzarsi con il tempo: fuga da Coldiretti, sospensione degli incontri pubblici sindacali, repulsione per Expo percepito come un motore di scandali governativi, abbandono alla coltivazione di terreni in tutta Italia.
I provvedimenti politici adottati dal Presidente Renzi e dal Ministro Martina non solo sono talmente parziali da sembrare ridicoli ma detengono l’incapacità di risolvere il vero cuore dei problemi attuali a partire dal prezzo sottocosto dei prodotti agricoli.
La nostra Associazione teme che la rivolta si possa tramutare in fenomeni ben maggiori a partire dalla zona Expo; pensare di saper governare e controllare la disperazione è puramente un grande errore perché tutte le rivoluzioni sono nate proprio dalle persone comuni che, senza preavviso, dicono basta!

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