L'Italia è casa di tutti quelli che l'amano per quella che è, una Nazione imperfetta, migliorabile, ancora schiava di mali ottusi e radicati, ma figlia orgogliosa di quel lontano 25 Aprile 1945.
L'Italia è la casa di tutti noi che la pensiamo diversamente su tutto ma siamo uniti nel ricordare e nel preservare l'umanità e la civiltà che altri ci hanno tramandato. L'Italia, ad esempio, non è, ed a rigor di logica non può essere, di Salvini che si è sempre definito Padano ed anti-italiano. L'Italia non è neppure, sempre ad esempio, della Meloni o della Santanchè che hanno definito i suoi liberatori e fondatori "avanzi di galera" e "spietati assassini".
L'Italia è anche di quella generazione che chiedeva cento lire alla propria mamma per andare in America, in fondo bastava comprare un biglietto. Usa, Australia, Argentina, Germania, Belgio, Francia etc non avevano leggi che ti costringevano, se volevi o dovevi fuggire dalla disperazione, ad affidarti alla malavita, alla mafia o a zattere improvvisate.
I viaggi erano scomodi, figli di un tempo rude e difficile che non conosceva smancerie e comodità ma al contempo erano legali. Si viaggiava in terza classe ma nelle stive trovavi lo spazio per ballare la tarantella. Non avevi niente, valige di cartone ed un biglietto che aggiungeva speranza alla paura dell'ignoto. È una questione, semplice semplice, di umanità e di civiltà da ricordare e tramandare.