Il bilancio è di tredici algerini arrestati, e altri dieci denunciati: prima rubavano e poi si riunivano per pregare Allah. Era questo una sorta di rito propiziatorio affinché la merce rubata fosse rivenduta in breve tempo e a buon prezzo.
Gli oggetti più rubati erano macchine fotografiche, cellulari, navigatori e computer mentre i furti registrati dalla polizia sono almeno una cinquantina, tutti messi a segno in parcheggi di stazioni ferroviarie e aeroporti di Piemonte, Liguria e Lombardia sfruttando il trucco della gomma bucata. Così la banda di malviventi adescava vittime rubando loro oggetti facilmente rivendibili.
Il bazar della merce rubata è stato scoperto a Torino e gli investigatori hanno arrestato tredici algerini, mentre altri dieci sono stati denunciati e accusati di furto.