Si è conclusa mercoledì 27 novembre, a Roma, la decima sessione di "Dialoghi Mediterranei", durata tre giorni, organizzata in collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e l'Istituto Italiano Studi di Politica Internazionale (ISPI), che ha affrontato alcuni temi attuali e strategici legati al bacino del Mediterraneo, con la partecipazione della Rete delle Associazioni delle Comunità Marocchina in Italia (RACMI), per promuovere un dialogo aperto e informale ad alto livello riunendo rappresentanti istituzionali, esperti, analisti e rappresentanti della società civile, dell'economia e del mondo media.
La sessione di apertura è stata caratterizzata dalla presenza del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e di alcuni alti funzionari della regione del Mediterraneo, insieme a rappresentanti di diverse organizzazioni internazionali, tra cui il Segretario Generale della Lega Araba Stati.
Nel corso di quest'edizione, il coordinatore nazionale della Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia, Yassine Belkassem, ha incontrato Staffan de Mistura, Inviato personale del Segretario Generale delle Nazioni Unite nel Sahara Marocchino. È stata l'occasione per interagire con lui sulla situazione nei campi di Tindouf in Algeria, che de Mistura ha definito "terribile".
Il coordinatore nazionale della rete associativa nonché rappresentante delle relazioni internazionali dello Spazio Marocchino Italiano per la Solidarietà (SMIS) ha ringraziato il suo interlocutore circa la sua preoccupazione per l'orrore della situazione della popolazione e di essere colpito dalle miserabili condizioni e dalla mancanza di prospettive per un vita migliore nei campi di Tindouf in Algeria.
Purtroppo, queste popolazioni sono tenute in ostaggio in condizioni deplorevoli e sono sottoposte quotidianamente a umiliazioni, maltrattamenti e privazione dei loro diritti più elementari, ha affermato Yassine, sottolineando l'aspetto umanitario della situazione dei residenti del campo che sono privati dei loro diritti di essere censite ed identificate come raccomandato dal Consiglio di Sicurezza in molte delle sue risoluzioni. “Sono gli unici “rifugiati” al mondo senza carta di rifugiato rilasciata dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati”.
L’Algeria deve assumersi le proprie responsabilità come paese che ospita i campi”, ha aggiunto Yassine.
L’attore della società civile ha sottolineato che i campi di Tindouf sono insicuri e costituiscono un terreno fertile per attività criminali e terroristiche a causa della mancanza di controllo da parte dell’Algeria e ha chiesto all'Inviato dell'Onu di attivare tutti i canali possibili per organizzare urgentemente il censimento di questa popolazione.
Da parte sua, l'Inviato personale del Segretario generale dell'ONU ha promesso di lavorare per organizzare tale censimento. Ma riuscirà a mantenere la sua promessa e a convincere l’Algeria che la continuazione di questa situazione anomala nei campi è inaccettabile? Speriamo di sì!
Incoraggiando de Mistura, che è sostenuto dal Consiglio di Sicurezza e dalla comunità internazionale, Yassine ha invocato il grande patrimonio politico e diplomatico italiano incarnato da Craxi, La Pira e Andreotti, da cui de Mistura che detiene la cittadinanza italiana, può essere guida, nella determinazione di portare l'Algeria alle tavole rotonde - accanto al Marocco - raccomandate dal Consiglio Sicurezza.
"Una bella speranza è arrivata dalla Svizzera che avrebbe espresso il desiderio di ospitare il terzo ciclo di tavole rotonde. Ciò rappresenta un bel messaggio incoraggiante all'Inviato personale di attivare i suoi poteri e di fissare una data per le tavole rotonde. Noi nella società civile italiana e marocchina in Italia, vi incoraggiamo francamente e sinceramente di prendere in considerazione sia l’ultima risoluzione del Consiglio di Sicurezza sia il massiccio sostegno internazionale alla proposta marocchina di Autonomia del Sahara."
L’iniziativa del Coordinatore Nazionale di RACMI si inserisce nell’ambito delle attività della società civile marocchina all’estero nella sensibilizzazione e nella difesa delle questioni nazionali del Marocco in prima linea la questione del Sahara Marocchino e della messa in luce della terribile situazione vissuta da circa mezzo secolo dagli ostaggi detenuti nei campi di Tindouf in Algeria.