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Italia, 2024: La povertà cresce e si radica

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Roma, 26 novembre 2024 – L’Italia si trova ad affrontare una realtà sempre più preoccupante: la povertà non solo cresce, ma si consolida in fasce della popolazione che faticano a uscire da una condizione di vulnerabilità economica e sociale. I dati più recenti dell’ISTAT confermano che, nel 2024, oltre 5,6 milioni di persone vivono in condizione di povertà assoluta, mentre altre 9 milioni si trovano in povertà relativa.

Le cause di una crisi persistente

Gli esperti concordano sul fatto che la crescita della povertà sia alimentata da un mix di fattori. Tra i principali:

L’inflazione elevata: Nonostante i tentativi del governo di contenere i prezzi, l’aumento del costo della vita – in particolare per beni essenziali come cibo ed energia – ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, specialmente quelle a basso reddito.

La precarietà lavorativa: Il mercato del lavoro continua a essere segnato da contratti a termine, part-time involontario e salari stagnanti, che non riescono a garantire una vita dignitosa. Circa il 12% dei lavoratori italiani è considerato "working poor", ovvero persone che, pur avendo un impiego, vivono sotto la soglia di povertà.

Disuguaglianze territoriali: Il divario tra Nord e Sud rimane una ferita aperta. Nel Mezzogiorno, il tasso di povertà assoluta supera il 20%, contro l’8% delle regioni settentrionali. La carenza di infrastrutture e opportunità di lavoro aggrava ulteriormente la situazione nel Sud.

L’impatto del cambiamento climatico: Eventi climatici estremi, come alluvioni e siccità, hanno colpito duramente settori chiave come l’agricoltura, lasciando molte famiglie senza reddito e aumentando la vulnerabilità economica in zone già fragili.

Le fasce più colpite

La povertà in Italia colpisce con particolare intensità:

  • Le famiglie numerose: Con tre o più figli, spesso con un solo reddito disponibile.
  • I giovani e i precari: La mancanza di opportunità stabili spinge molti under 35 a condizioni di vulnerabilità economica.
  • Gli anziani soli: Pensioni basse e isolamento sociale rendono molti over 65 particolarmente esposti.
  • I migranti: Nonostante il loro contributo al mercato del lavoro, spesso vivono in condizioni di precarietà abitativa e lavorativa.

Interventi insufficienti?

Nel 2024, il governo ha messo in campo misure come il Reddito di Inclusione Sociale (successore del Reddito di Cittadinanza), incentivi per il lavoro e bonus energetici, ma queste politiche non sono state sufficienti a invertire il trend. Le associazioni di settore denunciano che gli aiuti spesso non raggiungono le persone più bisognose o sono inadeguati rispetto alle necessità reali.

"Abbiamo bisogno di un piano strutturale per combattere la povertà," afferma un rappresentante di Caritas Italia. "Non bastano misure emergenziali, servono investimenti in formazione, lavoro stabile e politiche per l’inclusione sociale."

Prospettive future

La povertà in Italia non è solo un problema economico, ma un fenomeno che mina la coesione sociale e alimenta la sfiducia nelle istituzioni. Secondo molti analisti, il 2025 sarà cruciale per verificare se le riforme in corso, comprese quelle legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), saranno in grado di ridurre le disuguaglianze e offrire nuove opportunità.

Nel frattempo, milioni di italiani continuano a vivere nell’incertezza, lottando quotidianamente per far fronte ai bisogni essenziali. La povertà non è solo una statistica, ma una realtà che richiede risposte urgenti, ambiziose e condivise.

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