Palermo dice no alla violenza sulle donne! Lo fa con la rappresentazione teatrale del testo “Ignare”, che l’attrice e regista Lucia Incarbona ha liberamente tratto dall’omonima novella di Pirandello. Domenica 1 dicembre alle ore 18.00 andrà in scena il secondo spettacolo della prima stagione “Trame e miraggi” 2024/2025. Rassegna organizzata da Panormos Officina Artistica in collaborazione con L’Incanto di Iris e Spazio Cultura.
Dopo lo straordinario debutto lo scorso anno, il 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la sensibilità artistica e la maestria di Lucia Incarbona riaccendono i riflettori sulla stringente attualità di “Ignare”. Con le voci di Andrea Lombardo, Riccardo Isgrò, Domenico Pane, Moreno Tarantino e Cesare Biondolillo (Pirandello), sul palco il dramma di cinque donne alle prese con un traumatico evento. Sono le talentuose Arianna Scuteri, Adriana Siino, Ornella Mormile, Daniela Lo Cascio e Rossella Guarneri le protagoniste della novella “scandalosa”, come fu definita nel 1912, quando uscì nella raccolta “Terzetti”. Prima di essere ritirata, per tornare alle stampe solo sedici anni più tardi all’interno della raccolta “Il viaggio”.
“Ignare” racconta l’orrore della violenza carnale, “per cui più del corpo la loro anima aveva sanguinato” scrive Pirandello, affrontando coraggiosamente un tema che in quell’epoca era un vero e proprio tabù e che, nella nostra, insanguina ancora la cronaca quotidiana. Tre suore vittime di stupro dentro il convento. Accompagnate dalla madre superiora in una grangia estiva per nascondere la vergogna della gravidanza, vengono affidate alle cure della custode della colonia. In questo luogo isolato, le giovani monache trascorreranno le giornate nella malinconia dei ricordi, nella solitudine del dolore, nella paura del futuro, nella rabbia dell’attesa. Nell’inquietudine e nella speranza. Cinque donne diverse a confronto, ma paradossalmente uguali nella fragilità davanti alla violenza. Diverse nella natura caratteriale, ma vicine nella natura di genere. Dal capolavoro del premio Nobel siciliano, le pagine prendono vita davanti agli spettatori.
«Il copione di “Ignare” è rimasto gelosamente dentro un cassetto per molti anni, prima di portarlo in scena.» spiega Lucia Incarbona «Come avviene in un sogno, tutto ha preso una forma ed un colore proprio. Chi erano queste donne? Quale passato? Quale quotidianità? Cosa potranno mai dire alle donne di oggi? Mille domande alle quali ho risposto attraverso le “mie” protagoniste.»
Un gigante della letteratura e una regista che ama raccontare le donne. Attraverso una novella scomoda allora e prodigiosamente contemporanea nella visione della violenza. Tanto breve ma enormemente ricca di poesia. Perfetta nella sua narrazione. Nessuna distorsione del testo ma una struttura drammaturgica che dilata le maglie della storia e rivela ciò che non è stato detto.
«Dallo studio della novella è uscito fuori un testo teatrale in due atti che vuole essere un contributo alla riflessione e all’educazione contro ogni forma di violenza sulle donne.» conclude l’autrice palermitana «Bisognerebbe puntare maggiormente sulle attività teatrali anche nelle scuole. Credo, infatti, che il teatro possa essere un ottimo mezzo per stimolare e canalizzare empatie e sentimenti positivi. Perché, attraverso la recitazione, si lavora non solo sul gruppo ma anche sull’io.»
L’ammonimento dunque è chiaro: occorre lavorare alla prevenzione e all’informazione sul tema della violenza di genere. È necessario parlarne sempre, e con ogni strumento a disposizione. Anche e soprattutto con quello straordinariamente efficace dell’arte. L’appuntamento con “Ignare” è, presso il Teatro Apparte di Palermo (via Antonio Furitano, 5), domenica 1 dicembre ore 18.00.