Massimiliano Latorre rimarrà in Italia, almeno fino alla metà di luglio. Il fuciliere di marina è ancora convalescente dall'intervento chirurgico subito dopo l'ictus che lo ha colpito.
Lo strappo con la Corte Suprema di Nuova Delhi è riuscito: la convalescenza italiana di Massimiliano Latorre si allunga, per il suo sollievo e quello della moglie, Paola Moschetti: una proroga in attesa della soluzione definitiva al caso – commenta la donna all'agenzia Adnkronos – anche se a tal proposito nulla di nuovo trapela sul caso giudiziario di Latorre e il suo collega Salvatore Girone.
Soddisfazione per la proroga è stata espressa anche dall'Ammiraglio Guglielmo Nardini, presidente del Gruppo nazionale Leone di San Marco – l'associazione che raduna gli appartenenti e simpatizzanti del Battaglione San Marco – anche se esprime fermamente il dissenso sull'azione giudiziaria nei confronti dei marò: un paese terzo, in questo caso, non può giudicare, i nostri militari. E non lo dico io, ma le leggi e le convenzioni internazionali, come l'Unclous, la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, tra l'altro sottoscritta anche dall'India.
Forti dubbi poi sono stati espressi dall'Ammiraglio riguardo il processo e la scarsa compatibilità con le condizioni di salute di Latorre, come quelle di Salvatore Girone, ancora confinato in India, sottoposto ad uno stress psicofisico non indifferente.
Niente ancora si muove da parte del Governo Renzi riguardo alla vicenda, umana e giudiziaria dei due marò italiani che non potrà protrarsi all'infinito, per quanto i tempi della giustizia italiana siano sempre da record. Ma il processo si svolge in India.