Stamattina nelle principali città italiane ha avuto luogo la manifestazione dei poliziotti – lavavetri indetta dal Sap, Sindacato Autonomo di Polizia. Centinaia di poliziotti hanno protestato nei semafori, distribuendo cartoline agli automobilisti con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'argomento della Difesa. “Chiediamo un corso antiterrorismo” è una delle richieste principali che fanno i poliziotti, vista la minaccia concreta di un attentato da parte dell'Isis.
Le ultime vicende di terrorismo islamico in Tunisia, hanno allarmato ancora di più l'Occidente, circa un possibile attacco anche all'Italia. Ad essere preoccupati sono ad esempio i poliziotti del Sindacato Autonomo di Polizia, che stamattina si sono improvvisati lavavetri nei semafori di tutta Italia per chiedere un intervento sulla sicurezza e la difesa. Da nord come a Milano, sino al sud delle isole, passando per le città del centro come Pescara , sono tante le città che hanno visto raduni di poliziotti – lavavetri protestare per ottenere un programma di formazione, in vista di un attacco terroristico.
Nello specifico sono sei le richieste rivolte al presidente del Consiglio Matteo Renzi: lo sblocco del turn over, lo stop alla chiusura dei 251 presidi di Polizia, l'assunzione degli idonei ai concorsi, il risanamento del sotto organico di 9.000 sovrintendenti e quello di 14.000 ispettori (ufficiali di polizia giudiziaria) e infine un Corso Anti Terrorismo (Cat) per 12.000 operatori di Volanti, Rpc e operatori di Polizia di frontiera.
“La Camera dei Deputati spende 7 milioni all'anno per le pulizie e non si trovano 6 milioni per un Corso Anti Terrorismo col quale formare gli agenti che svolgono servizio di controllo del territorio?” È una delle scritte che riportano le cartoline distribuite dai poliziotti ai passanti e agli automobilisti nei semafori delle città italiane. Le cartoline sono indirizzate al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e mostrano l'immagine di Roma nelle morse di un attentato terroristico dell'Isis. L'iniziativa promossa dal Sap mira ad ottenere una preparazione migliore in vista di eventi terroristici che si fanno sempre più concreti.