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Killer Loop'S volume due: Kimberly contro il crimine, atto secondo

Un nuovo volume di pura adrenalina

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L'attesa per il secondo volume di *Killer Loop'S* è un chiaro esempio di quando l'hype e la curiosità si fondono in una tensione crescente tra i fan e gli addetti ai lavori. Una delle caratteristiche che più definisce quest'opera è la complessità narrativa che il suo creatore, Stefano Labbia, abile creatore di mondi, ha saputo tessere con cura certosina. Ora, se permettete, vorrei procedere con un'analisi approfondita di questa saga, concentrandomi su elementi chiave che, al contrario della narrativa popolare tradizionale, sfidano la mente umana ad un livello quasi esponenziale. Questo giusto per aumentare un po' l'hype di cui parlavamo poc'anzi…

Partiamo dall'identità di Kimberly, un personaggio che, a mio avviso, rappresenta un concetto antropologicamente affascinante: l'uomo comune che, in seguito a una serie di circostanze straordinarie, si trasforma in qualcosa di più. Anzi, in qualcosa di completamente altro rispetto alla sua forma iniziale. Non possiamo, infatti, considerare la metamorfosi di Stuart Whitman come un semplice cambiamento; è piuttosto una completa reinvenzione dell'individuo schiacciava sotto il peso degli eventi che (inizialmente) subisce. Il suo passaggio da uomo comune a killer professionista, con il nome di Kimberly – scelto in memoria della sorella defunta – porta con sé una profonda riflessione su concetti quali identità e giustizia. Questo personaggio opera secondo una logica complessa, che sfida le convenzioni del classico eroe o anti-eroe. Un plauso enorme al Labbia per sfidare meccanismi così consolidati e millenari della narrativa mondiale.

Dal punto di vista puramente narrativo, infatti, la scelta di Labbia di immergere il lettore nel passato di Stuart attraverso flashback, rivela una dinamica temporale interessante, che aggiunge strati di profondità emotiva e tensione. La rapidità del suo addestramento, pur non venendo trattata con eccessiva enfasi nei dettagli, suggerisce l'importanza del simbolismo rispetto all'azione stessa. Kimberly non è un supereroe, non è dotato di abilità sovrumane, ma la sua forza risiede nella determinazione e nella risoluzione psicologica che accompagna la sua vendetta.

Questa vendetta, che non è affatto lineare o semplificata, conduce Kimberly ad una serie di eventi che culminano in una complessità etica notevole. E qui giungiamo a uno degli elementi più intriganti del secondo volume: l'introduzione di una *femme fatale*, una figura femminile che aggiunge ulteriore dinamismo alla storia. La sua presenza destabilizza, arricchisce, e probabilmente complica le già intricanti relazioni che Labbia ha costruito in precedenza. È opportuno, tuttavia, considerare che questa "donna letale" non rappresenta un semplice archetipo di seduzione e inganno, ma piuttosto un riflesso speculare della stessa moralità ambigua che caratterizza Kimberly. In altre parole, potrebbe rivelarsi non solo un ostacolo, ma una vera e propria chiave per comprendere l'evoluzione del protagonista. Questo almeno secondo rumors non ufficiali…

Un altro aspetto che merita particolare attenzione è l’antagonista principale di Kimberly, che in questo secondo volume è la Detective Darcine. Come in una partita di scacchi, il rapporto tra i due si basa su una tensione intellettuale e strategica. Darcine non è la classica Detective impegnata in una semplice caccia al cattivo, ma un nemico le cui motivazioni e competenze rendono il confronto con Kimberly qualcosa di molto più raffinato e affascinante. Si delinea così una dinamica da “gioco del gatto col topo”, in cui la caccia diventa un esercizio di intelligenza e tenacia pieno di colpi di scena e chiaramente non basato esclusivamente come narrativa vuole sulla forza bruta.

Tuttavia, vorrei porre l'attenzione sul fatto che, a differenza di molte opere simili, *Killer Loop'S* non si accontenta di seguire i classici binari del noir o del pulp - l'abbiamo già sottolineato in precedenza ma permettetemi di approfondire... La combinazione di generi, che include elementi di azione, commedia, romanticismo e thriller, offre un’esperienza molto più sfaccettata al lettore. Unica forse nell’intero panorama della nona arte.  In questo contesto, il ruolo dei dialoghi non può essere sottovalutato. E Labbia riesce a costruire un mondo dove ogni parola è scelta con precisione chirurgica, dove il peso del non detto è altrettanto importante quanto le frasi esplicitamente dichiarate. I dialoghi, infatti, fungono da struttura portante, definendo le relazioni tra i personaggi e, allo stesso tempo, alimentando la tensione narrativa.

C'è poi un altro fattore che merita di essere menzionato: l'intersezione tra trama principale e sottotrame. Se è vero che la vicenda principale ruota intorno alla figura di Kimberly e alla sua lotta contro il crimine, è altrettanto vero che le sottotrame (Jimmy Jones, Kanvas, Francis, Doppia T, il misterioso capo dell'organizzazione, Darcine, La perla assassina) aggiungono una dimensione di imprevedibilità che risulta estremamente coinvolgente. Le interazioni tra i vari personaggi secondari, le loro motivazioni e i loro legami con la vicenda principale, creano una complessità tale da rendere l’intero arco narrativo un vero e proprio rompicapo per il lettore.

La nuova missione di Kimberly – di cui ancora non conosciamo i dettagli precisi – sembra promettere un ulteriore livello di profondità e pericolo, insomma. Sapendo di essere costantemente braccato da un’organizzazione criminale di cui ha ormai catturato l’attenzione, Kimberly si ritrova in un ambiente in cui fidarsi di qualcuno è quasi impossibile. Il lettore, di conseguenza, è spinto a chiedersi: quanto lontano può spingersi la moralità di un uomo che è stato costretto a reinventarsi per sopravvivere, in queste condizioni? La lotta interiore di Kimberly, infatti, appare evidente: pur essendo un killer a pagamento, egli sembra mantenere un codice etico personale, una sorta di bussola morale che lo distingue dai nemici che affronta.

La pubblicazione del secondo volume di *Killer Loop'S* avverrà non prima del 2025, ma le aspettative sono già alle stelle. Laddove molti sequel faticano a mantenere l'attenzione e la qualità del primo capitolo, sembra che Labbia abbia saputo costruire un seguito capace non solo di mantenere alta la suspense, ma di aggiungere nuove dimensioni alla narrazione. Il mix di generi, il dinamismo dei personaggi e la complessità delle trame intersecanti, rendono quest’opera un'esperienza narrativa a tutto tondo.

In conclusione, *Killer Loop'S* Volume 2 promette di essere un'opera che non solo soddisfa gli appassionati del genere, ma che stimola anche la riflessione su temi universali come l’identità, la vendetta e la giustizia. I miei più sinceri complimenti vanno a un autore spesso troppo sottovalutato che meriterebbe sicuramente molti più riflettori puntati addosso.

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