Bozza pericolosa, misure che fanno il gioco delle lobby pedofile, ci sarà un indebolimento della normativa per il contrasto alla pedopornografia. Queste le accuse lanciata da don Fortunato Di Noto, fondatore e presidente di Meter, attivo da trent'anni nel contrasto alla pedofilia nei confronti di un documento in fase di discussione alle Nazioni Unite. Il sacerdote siciliano attacca la posizione che stanno assumendo soprattutto Stati Uniti e Unione Europea.
Il documento in questione è il nuovo trattato delle Nazioni Unite sul “Rafforzamento della cooperazione internazionale per la lotta contro determinati reati commessi mediante sistemi di tecnologie dell'informazione e della comunicazione e per la condivisione delle prove in formato elettronico di reati gravi”. Le delegazioni statunitense ed europee hanno proposto di inserire eccezioni per quanto riguarda la pedopornografia, depenalizzando alcuni reati, e sull'età del consenso, decriminalizzando in questo caso qualsiasi rapporto oltre i 14 anni. Sono queste le misure che fanno il gioco delle lobby pedofile a cui ha fatto riferimento don Fortunato in un'intervista a “La Nuova Bussola Quotidiana”. ««Noi di Meter siamo convinti che spesso coloro che sono seduti ai tavoli di lavoro, che dovrebbero garantire sempre e comunque i diritti inviolabili dei minori, probabilmente non conoscono concretamente il problema dell’abuso sui minori e della pedopornografia che ha raggiunto anche livelli di criminalità organizzata - ha sottolineato don Fortunato nell'intervista - La pedopornografia dovrebbe essere concretamente affrontata alla luce di elementi reali, come quelli che vengono, ahimè, raccolti ogni anno, come nel report di Meter che contiene dati documentati. Ricordo che noi inoltriamo le nostre segnalazioni alle varie forze dell’ordine, con un’ingentissima quantità di materiale pedopornografico, con bambini che vanno dai neonati a quelli in età prepubere: si tratta di pura pedofilia. Evidentemente la cosiddetta pornografia minorile esiste: è uno dei fenomeni più drammatici e, prima di pensare a convenzioni e trattati, bisogna parlare con le vittime. Solo ascoltando le vittime si comprende la gravità del problema».
««L’età del consenso è il cuore delle rivendicazioni delle lobby pedofile. Basta andare in uno dei portali più importanti, visibili e accessibili, senza filtri, dove le lobby pedofile fanno di tutto per far passare questo concetto, cioè che i minori possano esprimere il consenso in maniera del tutto consapevole, in un’età anche minima, cioè anche a 8-10-12 anni, rispetto a una relazione affettiva e sessuale con un adulto - ha denunciato il fondatore e presidente di Meter - Le lobby pedofile vogliono far sì che tutti gli Stati del mondo si adeguino a un’età del consenso, fino poi a eliminare, un giorno, anche il requisito del consenso. Ma qui dovrebbero entrare in gioco il buonsenso, la psicologia, la pedagogia, una retta visione dell’uomo. Ora, le lobby pedofile fanno di tutto per far abbassare l’età del consenso e io credo che questa sia una via pericolosissima».
«Non dobbiamo rilassarci nella difesa dei bambini, a dispetto di un’ideologia culturale, politica, che si sta diffondendo nel mondo, soprattutto nei Paesi occidentali» è la conclusione del fondatore e presidente di Meter nell'intervista.