Per la nazione marocchina, la Festa del Trono, il 30 luglio 2024, rappresenta un'occasione speciale di grande significato patriotico, in quanto commemora due decenni e mezzo di lavoro in vari campi interni ed esteri del Regno del Marocco sotto la guida del Re Mohammed VI. Nel corso di 25 anni, il Marocco è riuscito a raddoppiare le sue conquiste diplomatiche e ad ottenere apprezzamento e rispetto internazionali.
[La diplomazia marocchina "… deve mobilitarsi oggi per capitalizzare la nuova immagine che abbiamo accreditato presso l’opinione pubblica internazionale, l’immagine di un Marocco democratico e modernista, mobilitato attorno al suo Sovrano, esempio di moderazione e tolleranza. Deve ugualmente operare attivamente e seriamente per esplorare nuovi spazi di cooperazione economica, per approfondire la dimensione strategica del Marocco al fine di renderlo un partner modello di tutti i paesi, in una prospettiva di partenariato proattivo e di solidarietà esemplare, per consolidare la posizione del Marocco come polo regionale d'avanguardia e fattore di stabilità e pace nel suo ambiente maghrebino, arabo, islamico, euromediterraneo, africano e americano, per trarre il massimo vantaggio dalla globalizzazione, per integrarsi nell’economia globale, mitigando al tempo stesso le loro ricadute negative sul nostro sviluppo e dare un nuovo respiro alle nostre relazioni estere..."]. Estratto del Messaggio del Re Mohammed VI in occasione della celebrazione della Giornata Nazionale della Diplomazia Marocchina tenutasi a Rabat il 28 aprile 2000.
Con la visione lungimirante del Re Mohammed VI, il paese nordafricano è stato in grado di realizzare la sua nuova personalità di prestigio internazionale creando equilibrio tra realismo e apertura nell'affrontare una scena internazionale e regionale più intrecciata che sta assistendo ad una maggiore competizione tra le principali potenze internazionali. Così il Regno del Marocco ha lavorato per consolidare elementi di continuità nella sua politica estera di lunga data, pur modificando alcune tendenze e concetti per rispondere alle trasformazioni geopolitiche e geoeconomiche internazionali ed esplorare nuove aree di partenariato e cooperazione multidimensionali, nonché aggiungendo rinnovati elementi di influenza in modo da espandere la sfera strategica del Paese in vari spazi geopolitici globali.
Basandosi sul consenso; le soluzioni pacifiche; l’azione collettiva; la difesa degli scopi del diritto internazionale e, talvolta, sulle prese di distanza quando la situazione lo richiede, il Regno del Marocco ha approccio coerente alla pace nel mondo e lo richiede sempre. Per esempio, si ricorda la sua posizione profondamente radicata sulla questione palestinese; il processo di pace in Medio Oriente e il legame tra pace e sviluppo in Africa. Il rispetto del diritto internazionale da parte degli Stati; il non ricorso all'uso della forza e la non ingerenza negli affari interni degli Stati sono principi della diplomazia del Re Mohammed VI.
Il Marocco ha una rete di amici e alleati con cui si può lavorare. Questo approccio ha fornito una maggiore influenza alla politica estera del Marocco nei confronti dei cinque paesi (Stati Uniti, Cina, Russia, Regno Unito e Francia) e della Spagna, Germania, i paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo, il Medio Oriente e altri paesi dell'Africa, Europa, America Latina, Caraibi e Asia.
Nel corso di due decenni e mezzo, il Regno del Marocco ha dimostrato una forte capacità di espandere gli elementi del suo ruolo di leadership regionale. Siccome i centri del potere mondiale sono molteplici e in corso di evoluzione, la politica estera marocchina è stata sufficientemente flessibile, concentrandosi su diverse direzioni sia con i partner tradizionali che nuovi con la logica che non prevede la partnership con uno specifico partner internazionale a scapito della partnership con un altro partner.
Il percorso del partenariato con l’Unione Europea iniziato nel 2000 si è sviluppato con la formula dello status avanzato del Marocco nel 2008 e del partenariato marocchino-europeo per la prosperità comune nel 2019.
Le relazioni marocco-americane hanno dimostrato il loro carattere unico, che è chiaramente evidente nella dimensione storica e nell’unico Accordo di Libero Scambio tra gli Stati Uniti e un paese africano dal 2006, oltre alla cooperazione in materia di difesa e alle manovre militari congiunte in Marocco del "Leone Africano" e della permanente consultazione politica.
Per quanto riguarda le relazioni con la Cina e la Russia, la visita del Re a Mosca e Pechino nel 2016 ha portato alla nascita di due partenariati strategici.
Le relazioni con Spagna, Francia, Germania, Regno dell’Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, India, Brasile, Italia e Israele stanno assistendo importanti trasformazioni nel quadro della politica di ricerca di alternative, bilanciando e diversificando i partenariati.
I rapporti diplomatici con l’Italia sono eccellenti: c’è una convergenza su tante tematiche che toccano Africa e Mediterraneo. La comunità marocchina in Italia è attiva, dinamica e ben integrata, elencata la prima comunità straniera in termini di creazione di imprese sul territorio italiano.
La mano tesa verso il vicinato: per fare della diplomazia una garanzia del buon vicinato e un motore di speranza, il Re Mohammed VI ha voluto inviare messaggi costruttivi ai paesi dell'Unione del Maghreb (Marocco, Mauritania, Algeria, Tunisia e Libia).
Il Marocco la voce dell'Africa e del Sud: dal su ritorno all'Unione Africana, in uno storico discorso del Sovrano marocchino il 31 gennaio 2017 ad Addis Abeba, il Regno del Marocco ha dedicato il suo ruolo di voce dell'Africa in particolare e del Sud del pianeta in generale. Dal 1999, il Re Mohammed VI ha effettuato più di 50 visite in circa 30 paesi nelle cinque regioni geopolitiche del continente africano e ha concluso più di 1.000 accordi con i paesi del continente. Il progetto del gasdotto Nigeria-Marocco, che attraversa 12 paesi, rappresenta un simbolo della Cooperazione del Sud-Sud in un quadro di mutuo vantaggio.
Il viaggio Reale in Africa nel 2016 e il discorso pronunciato in occasione del 41° anniversario della Marcia Verde dalla capitale senegalese Dakar sono stati un'ulteriore prova del rinnovato orientamento del Marocco verso il Sud, così come numerose iniziative di solidarietà nel quadro della cooperazione Sud-Sud. Punti di forza dei legami che uniscono il Regno del Marocco al continente africano e il desiderio del Marocco di condividere soluzioni di sviluppo con i paesi africani affinché l'Africa abbia fiducia in se stessa e si dimostri sulla scena internazionale come uno dei principali contributori allo sviluppo le questioni della sicurezza alimentare, della sicurezza energetica, del clima e altre. Il progetto di accesso all'Oceano Atlantico a favore dei paesi del Sahel (Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad) via Marocco si colloca agli sforzi marocchini per levare l'isolamento del Sahel.
Il Marocco è un sostenitore del dialogo, mediazione e legittimità internazionali in molte crisi come quella dei paesi del fiume Manu in Africa occidentale; il patrocinio marocchino dell'accordo politico di Skhirat del 2015 tra le parti libiche in conflitto e gli appelli pertinenti del Re, in qualità di Presidente del Comitato Al-Quds/Gerusalemme che fa parte dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica, di sfruttare le opportunità di dialogo in Medio Oriente e di passare dalla logica del conflitto e dello scontro alla logica del consenso e del dialogo; l’incontro del Re Mohammed VI e del Papa Francesco nel 2019 nella capitale Rabat è considerato un’ulteriore prova della posizione del Marocco come campione di dialogo, pace, convivenza e tolleranza.
Sulla Questione Nazionale ovvero il Sahara Marocchino, la dinamica dei riconoscimenti della sovranità del Marocco sul suo Sahara è rapida e serena. 110 paesi dell’Onu riconoscono l’iniziativa di autonomia del Sahara presentata dal Marocco nel 2007 e 30 paesi hanno già i loro consolati generali a Laayoune e Dakhla in Sahara Marocchino, durante la prima metà dell'attuale decennio del Regno di Mohammed VI.
Speriamo che anche l’Algeria segua questa dinamica costruttiva, perché ne va la sicurezza e la stabilità del Nordafrica. Alla luce del sole, legalmente e legittimamente, il Marocco è nel suo Sahara. L'autonomia locale proposta dal nostro Paese per chiudere il conflitto artificiale algerino-marocchino attorno al Sahara è la migliore soluzione per la regione e anche per l'Algeria che finalmente potrà liberarsi di un pesante fardello, e che non sarà più obbligata a spendere miliardi di dollari per investire nel mercenariato intrattenendo una milizia armata contro la legalità internazionale sul suo territorio nei campi di Tindouf.